Pink Floyd: Roger Waters porta “The Wall” davanti al muro di Trump
21/02/2017 di Redazione
Roger Waters, ex leader dei Pink Floyd, prosegue le sue proteste e questa volta vorrebbe suonare “The Wall” davanti al muro di Trump tra Messico e Stati Uniti.
Continuano le manifestazioni di dissenso di Roger Waters contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. In più occasioni l’ex leader dei Pink Floyd ha chiarito il suo pensiero nei confronti del presidente, come non ricordare per esempio l’esibizione di Pigs al Desert Trip. Durante il brano infatti sullo schermo venivano proiettate immagini crudeli e denigrati e sullo fondo scorrevano insulti del tipo «maiale, falso, ladro, xenofobo, razzista, bugiardo». Le proteste dell’ex bassista e leader della band britannica non si fermano qui. Durante la conferenza al Victoria & Albert Museum in occasione della mostra The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains, lo stesso Waters ha detto di voler suonare The Wall davanti al muro che Donald Trump ha intenzione di erigere tra Messico e Stati Uniti.
“The Wall”, undicesimo album dei Pink Floyd uscito nel 1979, torna a ribadire la sua tremenda attualità e quanto ognuno di noi possa essere quel Pink nascosto dietro al muro. Che si parli di mura fittizie o reali l’opera monumentale della band britannica resta, nonostante siano passati quasi quarant’anni dalla sua pubblicazione, in perfetta linea con gli avvenimenti recenti della storia mondiale. «The Wall è di grande attualità, soprattutto ora con Trump, le sue dichiarazioni sui muri e la sua capacità di creare la massima ostilità tra razze e religioni diverse – dice Roger Waters e prosegue– The Wall parla di come possa essere dannoso costruire mura sia a livello personale che a livelli più ampi. Bisogna restare in allarme davanti a queste politiche di estrema destra. Le fogne sono colme di avidi uomini di potere e la musica deve esprimere una forma di protesta». Roger Waters, impegnato nel suo ultimo album da solista, realizzato in studio assieme a Nigel Godrich producer dei Radiohead, già in passato insieme al collega Nick Mason aveva parlato di una possibile riunione dei Pink Floyd. Potrebbe essere questa l’occasione giusta?
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