Pretty Little Liars 7×12: è giusto avere episodi riempitivi? – Recensione

Il nuovo episodio di Pretty Little Liars si impegna poco nel portare la trama orizzontale avanti, facendo questo restiamo in un punto di stallo rispetto alle risposte finale che ci sono state promesse

Il problema principale di Pretty Little Liars non è mai stato la noia: lo show sa bene come intrattenere, ha sempre saputo farlo. Certo, ha trovato spesso espedienti poco realistici, e non sto qui ad elencarveli, o forse sì: flashmob, ologrammi, giochi da tavolo. Diciamo che il mio problema con questi primi due episodi di questo PLLEndgame non è la difficoltà ad andare avanti negli episodi, ma il fatto che ci siano, effettivamente, pochi episodi rimasti e tante, forse troppe, risposte da dare.
La mia paura continua ad essere la stessa, dunque, ho come l’impressione che gli autori abbiano dato tutte le risposte – o almeno le principali – nel finale di due ore che andrà in onda tra 8 settimane, circa.
Quindi le storyline che procedono in questo episodio: Aria e le difficoltà di organizzare il matrimonio con Ezra, non essendoci effettivamente Ezra, Hanna e il Diavolo Veste Prada con tanto di scena stile Non Aprite Quella Porta e i ricatti della nuova Alison (Addison, che fantasia) nei confronti di Emily, difficilmente destano quell’interesse che una final season dovrebbe destare. La parte interessante dell’episodio, il ritorno di Jenna e delle sue (evidenti?) bugie è stata rilegata in un breve angolo di minutaggio. Ma perché non dare qualche risposta ad episodio come promesso?
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Ricordo la stagione di finale di LOST, e mentre è stata molto polarizzante, in ogni episodio c’era qualcosa che si andava a collegare alle domande che lo show aveva lasciato in sospeso.
Ma non parliamo solo di cosa ne penso io riguardo le questioni in sospeso, vediamo anche ciò che hanno detto le attrici e in particolare Lucy Hale:
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