Questione di Karma, conferenza stampa: Fabio De Luigi ed Elio Germano presentano il film

Presentato alla stamppa Questione di karma, il nuovo lungometraggio di Edoardo Falcone con prtogagoisti Fabio De Luigi, Elio Germano, Isabella Ragonese, Daniela Virgilio, Stefania Sandrelli, Eros Pagni e Philippe Leroy. Il regista  eparte del cast hanno risposto alle domande della stampa, ecco cosa ci hanno raccontato:

Giacomo (Fabio De Luigi) è lo stravagante erede di una dinastia di industriali, ma più che interessarsi all’azienda, preferisce occuparsi delle sue mille passioni. La sua vita è stata segnata dalla scomparsa del padre quando era molto piccolo. L’incontro con un eccentrico esoterista francese (Philippe Leroy) gli cambia la vita: lo studioso infatti afferma di aver individuato l’attuale reincarnazione del padre di Giacomo. Trattasi di tal Mario Pitagora (Elio Germano), un uomo tutt’altro che spirituale, interessato solo ai soldi e indebitato con mezza città. Questo incontro apparentemente assurdo cambierà la vita di entrambi.
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Edoardo Falcone, dopo l’ottimo esordio di Se dio vuole, con oltre 5 milioni di euro al botteghino, ritorna con una nuova commedia, Questione di karma. È vero che Bryan Singer dirigera un remake del tuo esordio cinematografico?
Edoardo Falcone:Si, verissimo, a novembre abiamo presentato il mio primo film al Tokyo Italian Film Festival e, senza neanche saperlo, il presidente della giuria era Bryan Singer; a fine proiezione si è avvicinato e mi ha detto che  era interessato a farne un remake. Da lì è nato un accordo con la Wildside e così lui produrrà il remake di Se Dio Vuole in America”.
Fabio, Elio, com’è stato ritrovarsi assieme sul set dopo la vostra precedente esperienza con Salvatores, stavolta però interpretando personaggi diversi, soprattutto Elio in un inedito ruolo da commedia? Alla fine esce fuori un film positivo, forse davvero quello è il senso del Karma?
Elio Germano: “Noi c’eravamo incontrati in Come dio comanda. Anche lì facevamo dei ruoli abbastanza insoliti, in questo ciclo karmico e delle continue rinascite del mestiere dell’attore a volte riusciamo ad interpretare ed indossare dei ruoli diversi, se dio vuole (risate ndr). La voglia di “cambiare pelle”, prendere strade nuove ed insolite ha fatto sì che abbiamo potuto fare nel corso della nostra carriera cose diverse, anche se non troppo. Il mestiere dell’attore è proprio questo”.
Fabio De Luigi: “Ormai siamo un tutt’uno dopo questa “parentela”. Sono d’accordo con mio padre. La cosa della circolarità è molto bella, papà aiutami tu però (rivolto a Germano, risate ndr)”.
Elio Germano: “Questo atteggiamento alla vita circolare, della rinascita post mortem in una nuova vita è sicuramente una idea migliore rispetto a quella verticale di una felicità lontana che passa e non torna mai più. Tutte queste esigenze di guardarsi all’esterno fan si che qualcuno se ne possa approfittare”.
Edoardo Falcone: “In realtà non è una cosa negativa, parliamo di due esseri umani con i loro limiti. Sono incontri che danno la possibilità di cambiare, il karma è l’eterna morte e rinascita di ognuno di noi. Tutti,a volte, abbiamo più morti e rinascite anche nella stessa giornata”.
Nel film ho notato alcune citazioni importanti, una su Bryan Singer e un’altra presa da Ritorno al Futuro con la soluzione utilizzata da Doc Brown, e vero? Sono volute, oppure?
Edoardo Falcone: “No non so di cosa parli con Ritorno al Futuro, ho ricordi vaghi di questo film, quando lo vidi in sala anni fa, da bambino, sempre che tu ti riferisca al primo perchè gli altri non li ho visti. Quello su Bryan Singer voleva essere un omaggio, però è vero c’è, me ne sono accorto dopo rivedendo il film. Ma questo non lo scrivere, che ti frega (risate ndr)”.
Fabio De Luigi, il tuo ruolo sembrava quasi fosse un personaggio preso da un film di Wes Anderson, tutto a sottrarre, a decostruire, come ha lavorato ?
Fabio De Luigi: “Mi era piaciuto molto il primo film di Edoardo, poi dopo aver letto questo copione ho pensato fosse un ruolo difficile. L’interpretazione andava fatta in modo da rendere credibile il personaggio e potevo arrivarci solo con una grande sottrazione. Il mio obiettivo è stato questo poi, lavorare con una persona intransigente come Edoardo che mi ha aiutato molto con la sua regia rigorosa”.
Avete lavorato per sottrazione, a levare, togliere ciò che fate di solito. Quasi sempre nei vostri lavori si vedono gallerie di personaggi che vivono di eventi e situazioni più estreme, in questo film non accade, come avete lavorato simbionticamente a questa cosa e com’è stato l’intervento del regista?
Elio Germano: “Alla fine le cose avvengono con naturalezza, al di là di alcune riunioni che servono per impostare il lavoro e provare le parti. In generale la misura del film è venuta da sé, il regista ha fortemente cercato di mantenerlo in un registro di verosimiglianza non rinunciando alla comicità di situazione. Non abbiamo mai ammiccato al pubblico come avviene nella comicità contemporanea dei frontman. In questo caso c’è una comicità più tradizionale, anche rispetto a quella italiana. Noi ridiamo dei personaggi, non con loro. Dipende da che punto di vista si guardano le cose: se entrassimo nelle dinamiche famigliari del mio personaggio costui sarebbe un dramma umano; se lo si guarda da lontano invece appare un’altra persona e si può ridere di lui, dei suoi comportamenti. Se avessi fatto le comiche con il mimo sarebbe stato più difficile, questo è il mio mondo”.
Fabio De Luigi: “Quando ti trovi in scena e cominci a recitare, provare, ti intoni all’altro. Io sono un personaggio straordinario, sono arrivato a personaggio e ruolo finito. Sono stato facilitato nel lavorare con un attore come Elio. La preparazione del personaggio è stata fatta molto prima dell’inizio delle riprese, l’obiettivo primario era quello di stare nel personaggio e nella credibilità di quello che accadeva ai limiti del paradossale. Una volta capita la strada, come un buon domatore, se c’era qualche guizzo su strade già percorse, Edoardo era il primo che mi riportava all’interno del personaggio”.
Edoardo Falcone: “Io cerco sempre una verità anche nella commedia, mi piace lavorare per sottrazione e in modo maniacale. Se non ho quella cosa, ciò che ho in mente che debba accadere, la faccio ripetere. Alla fine ce l’abbiamo avuta”.
La scena con più Ciak?
Fabio De Luigi: “Beh, la mia sicuamente quella recitata in giapponese; quello è giapponese puro. Un po’ era recitata in giapponese e un po’ in dialetto volgare. Nonostante avessi avuto il supporto del dialog coach giapponese e sapessi a memoria ciò che avrei dovuto dire, mi sbagliavo sempre sull’ultima frase, non riuscivo mai a dirla correttamente, e perciò abbiamo dovuto ripeterla “parecchie” volte. Alla fine delle riprese abbiamo chiamato un vescovo per benedire l’ambiente. Siamo entrati in un tunnel da cui siamo usciti solo poche ore fa (risate ndr)”.
Edoardo Falcone: “C’è, per esempio, la scena in cui Fabio De Luigi deve ripetere una mossa di arti marziali, lì, abbiamo duvuto lavorare al contrario perchè lui è invece bravissimo avendo fatto per molti anni karate e ha dovuto sbagliare apposta”.
Fabio De Luigi: “Si, è vero, ho fatto per 10-12 anni karate e, anche se non è proprio questa la disciplina che faccio nel film, ci ho messo veramente poco a interpretare alla perfezione quello che mi diceva il maestro, quindi, per fare la scena proprio come voleva Edoardo, ho dovuto disimparare la tecnica“.
Un film che deve molto del suo valore anche ai personaggi secondari, che poi non lo sono. Massimo e Daniela, potete dirci qualcosa sui vostri personaggi ?
Daniela Virgilio: ““Inizialmenteavevo fatto i provini per il ruolo di Ginevra (la sorella di Giacomo, Isabella Ragonese nel film), poi alla fine abbiamo deciso che andavo meglio come Serena la moglie di mario (Elio Germano nel film). Sono stata contentissima perché siamo molto amici e lui è uno dei miei attori preferiti. Quando mi hanno detto: lo baci e gli dai pure un cazzotto io ero felicissima. Il mio è un personaggio molto interessante, una persona sfinita da un uomo che le ha fatto promesse disattese. Lui è un truffatore nato, poi c’è quel cambio interessante di fronte agli eventi della vita e lei è pronta è pronta a cambiare. Penso che Edoardo sia la persona che mi ha fatto fare più ciak in assoluto, si rideva sempre, ma alla fine, se c’è questo equilibrio è anche grazie alla sua tenerezza”.
Massimo De Lorenzo: “La mia è stata un’esperienza arricchente, ormai siamo vittime dei tempi della fiction e del cinema ed è sempre “buona la prima” per ruoli come il mio. Non è stata questa la volta però e l’effetto si vede quando guardi il film finito. Sono rimasto sbalordito dalla tridimensionalità dei personaggi, persino dalla bambina, c’è stata una professionalità davvero elevata nel realizzare ogni singola scena. E poi, ho avuto la fortuna di lavorare con Elio e Fabio e ci siamo divertiti molto, forse anche un po’ troppo alle volte”.
Elio Germano: “Verissimo, le scene con il pigiama, quelle facevamo davvero fatica a resistere alle risate. Massimo è entrato in scena a prova costume finita, senza che fossimo stati avertiti ed indossava un pigiama davvero “partiocolare” che ci ha fatto scoppiare a ridere”.
Massimo De Lorenzo: “Non è una cosa bela da raccontare ma Edoardo ha chiesto 3-4 taglie in meno della mia, ero molto a disagio con quel pigiama attillatissimo perché certi “dettagli” si vedono al cinema”.
Il piccolo ruolo di Philippe Leroy, cosa ci puoi dire sulla sua partecipazione, come lo hai convinto?
Edoardo Falcone: “Philippe è un ragazzo del 1930, nonostante abbia 86 anni, ci siamo dati un primo appuntamento a Piazza del Popolo e si è presentato sul motorino con il casco. Lui era l’uomo giusto per la parte, ha dato verità al personaggio”.
 
Questione di Karma, il nuovo film di Edoardo Falcone con Fabio De Luigi, Elio Germano, Isabella Ragonese, Daniela Virgilio, Stefania Sandrelli, Eros Pagni e Philippe Leroy dal 9 marzo al cinema grazie a 01 distribution.

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