Raffaello Il Principe delle Arti in 3D: recensione del film
25/03/2017 di Redazione
Raffaello Il Principe delle Arti in 3D: dai produttori de “Firenze e gli Uffizi 3D“, un altro film dedicato all’Arte. Raffaello Sanzio, uno dei più celebri artisti al mondo, raccontando in questo film al cinema il 3, 4 e 5 Aprile 2017.
Il genio di Raffaello Sanzio e la sua capacità di creare capolavori assoluti dell’Arte rinascimentale sono al centro di un film in 3D, nelle sale cinematografiche solo il 3, 4 e 5 Aprile 2017. Prodotto da Sky HD (con Sky Cinema e Sky Arte) Raffaello il Principe delle Arti è il primo biopic sul grande artista italiano. Il film ha una durata di 90 minuti e ripercorre le vicende umane e artistiche del genio urbinate che, tra le capitali dell’arte e della cultura di fine ‘400, era tra i pittori più apprezzati e richiesti.
Dalla casa paterna di Urbino, dove Raffaello bambino apprende i primi rudimenti artistici, al Palazzo Ducale dove, adolescente, entra in contatto con i più grandi capolavori dell’epoca. Appena diciassettenne ottiene le sue prime commissioni come “maestro”, realizzando i suoi primi capolavori, tra cui il celebre Sposalizio della Vergine, in cui sfida e supera il maestro Perugino. Si passa poi a Firenze in quegli anni irripetibili in cui in città si potevano incontrare allo stesso tempo, Michelangelo e Leonardo e dove Raffaello, influenzato dal Da Vinci, produce una serie di Madonne celeberrime, dalla Madonna del Cardellino alla Belle Jardinière.
Per finire a Roma, la città che lo consacra e lo consegna eternamente al mito. In Vaticano il film celebra le opere più note, facenti parte del percorso dei Musei Vaticani: le Stanze di Raffaello, la Madonna di Foligno, l’Incoronazione della Vergine, gli Arazzi e la celebre Trasfigurazione. Altra grande esclusiva del film è rappresentata dalla ricostruzione della Cappella Sistina così come apparve la notte del 26 Dicembre 1519, quando sotto la volta affrescata da Michelangelo furono esposti i primi 7 arazzi di Raffaello.
Il percorso si conclude al Pantheon, luogo che custodisce la tomba di Raffaello con il suggestivo epitaffio composto da Pietro Bembo: Qui giace Raffaello: da lui, quando visse, la natura temette d’essere vinta, ora che egli è morto, teme di morire. Il film riesce a creare un file rouge che racconta la vita di Raffaello Sanzio in modo armonioso. Nulla è lasciato al caso né le riprese dei quadri, né quelle dei luoghi. Sono gli storici dell’Arte Antonio Paolucci, Vincenzo Farinella e Antonio Natali a guidarci nel percorso.
Raffaello Il Principe delle Arti in 3D senza dubbi azzarda molto, siccome decide di utilizzare tecniche diverse. Già dai primi 30 minuti di film possiamo infatti notare tre stili di “documentario” differenti in cui Raffaello, interpretato da Flavio Parenti, rompe persino la quarta parete. La spiegazione da parte degli storici dell’Arte sopracitati e la ricostruzione della vita di Raffaello Sanzio tramite attori creano il resto del lungometraggio. Nonostante si possa storcere il naso all’inizio, il ritmo del racconto è buono e il mix di diversi metodi non danneggia il prodotto finale.
A tutto questo si aggiunge la tecnologia cinematografica 3D e 4K più evoluta, con carrelli, bracci, elicotteri e droni. Una chicca è la dimensionalizzazione delle opere, che consentono una vera e propria immersione nelle opere di Raffaello Sanzio, ma che potrebbero non essere apprezzate a pieno da chi ama le opere d’Arte così come sono. Le inedite riprese in 3D e 4K mai effettuate finora lasciano sicuramente lo spettatore affascinato, per non parlare della ricostruzione in Virtual Reality 360° della Cappella Sistina.
Nonostante le varie scelte non indifferenti di trattare la storia e le opere di un grande artista, il film è piacevole e alla portata di tutti, sia agli addetti al lavori dell’Arte sia a giovani esploratori curiosi. Il film esordirà nei cinema italiani il 3, 4 e 5 aprile, distribuito da Nexo Digital per poi approdare nei cinema di 60 paesi del mondo. Un ottimo modo per avvicinarsi alla vita e alle creazioni di Raffaello Sanzio.
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