Riverdale 1×01: The River’s Edge – La Recensione

Recensione al pilot del nuovo teen drama “Riverdale,” un mix tra Dawson’s Creek e Twin Peaks

Greg Berlanti è un grande esperto di teen-drama, voi non lo direste ma è così: ha lavorato in Dawson’s Creek ed ha creato quel piccolo gioiello che è Everwood. Ed è divertente che ci sia molto di Dawson’s Creek in Riverdale, ma che allo stesso tempo siano due serie completamente diverse. Avete mai visto uno show su CW così ben girato? Sto parlando a livello di tecnica di ripresa, stiamo parlando di visuals. Lo show è volutamente molto “Twin Peaks” in questo, riprese scure, piani caldi, molto “Afterlife With Archie,” se siete esperti dei fumetti.
Da qui bisogna partire, Riverdale è basato sugli Archie Comics, che hanno più di 70 anni. Archie, Betty, Veronica e Jughead sono tutti personaggi iconici della pop culture americana, il triangolo Betty – Veronica – Archie esisteva prima che fossero concepiti i triangoli amorosi.
Questa serie sembra voler essere due cose allo stesso tempo: un murder mystery con le implicazioni del #whodunit e uno show coming of age. Ha il mistero, i colori e il “campy” di Twin Peaks ma ha le dinamiche di un Dawson’s Creek 2.0. Sì, perché se Betty è Joey, Veronica è Jen, Archie è un Dawson completamente diverso. Si porta a letto la professoressa di musica, cosa un po’ più da Pacey.
Volutamente esagerato e marcato in alcuni punti, e un po’ stereotipato se pensiamo alla scena di Kevin, l’amico gay, con Betty, Riverdale fa il suo sporco lavoro: intrattenere. Prova ad essere diverso dagli altri teen-drama pur essendone figlio, Veronica e Betty, che si contendono Archie, non vogliono essere nemiche, non devono esserlo per forza. In un mondo sempre più #girlpower questo aspetto ci piace, e parlando proprio di Betty e Veronica, due personalità molto diverse ma forti allo stesso modo, mettono quasi in penombra il protagonista Archie, che è un giovane ragazzo che non sa davvero cosa fare della sua vita.
Il Mistery è una branca del teen-drama che mi ha sempre affascinato, se pensiamo a Pretty Little Liars ma soprattutto Veronica Mars. Riverdale prova ad essere più lo show di Rob Thomas che di Marlene King. Lo script è molto auto-referenziale e ci sono delle battute molto acute che credo diventeranno oro per tumblr. “Justin Gingerlake.”
Betty è in adorazione di Archie come lo era Joey per Dawson, e noi dovremmo odiare Veronica da una parte ma proprio non ci riusciamo, perché è un personaggio che già sembra avere così tanto spessore.
Cheryl, la mean girl della situazione, è decisamente la Victoria Grayson della CW, Jughead è molto emo-tumblr (lo stesso Sprouse lo ha definito così) e Kevin è il GBF (Gay Best Friend) dei sogni.
Ciò che mi piace, e che mi piaceva molto anche di The O.C e Dawon’s Creek, è che i genitori sono importanti per la storia. Non è uno show per adolescenti che prova a fare a meno degli adulti (in modo totalmente irreale). Le vicende di Riverdale sono molto corali.
Ma Riverdale può permettersi di più rispetto a Dawson’s Creek, può permettersi un bacio tra Veronica e Betty nel pilot, cosa che con Joey e Jen non sarebbe mai accaduta ai tempi.
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A partire dalle location, fino alle storyline e ai personaggi, il pilot di Riverdale mi ha coinvolto e mi ha convinto fin dal primo frame.

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