Secondary ticketing travolge anche Ed Sheeran, analisi di una piaga sociale

Il fenomeno del secondary ticketing è stato denunciato ampiamente da Le Iene, ma in realtà non è cambiato molto ed abbiamo indagato per voi sul web per analizzare come il fenomeno sia esploso anche con Ed Sheeran.

La vicenda Coldplay, Bruce Springsteen e U2 non è servita granché. Nel pentolone degli scandali del secondary ticketing finisce anche Ed Sheeran, che nelle ultime settimane sta spopolando con le hit Shape Of You e Castle On The Hill. L’artista britannico il 1° febbraio ha annunciato le date del tour che lo porterà in giro per il mondo e proprio ieri, 2 febbraio, sono state aperte le prevendite. La data del 17 marzo a Torino (Pala Alpitour) è andata tutta esaurita dopo pochi minuti. Stesso destino per quella del 16 marzo, aggiunta successivamente al sold out della prima. I fans si sono indignati e noi abbiamo indagato per voi: i biglietti erano già presenti a prezzi esorbitanti sulla piattaforma di Viagogo, uno dei siti più conosciuti nell’ambiente del bagarinaggio insieme a Seatwave e Stubhub.
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Purtroppo questo fenomeno non si riesce ad arrestarlo e la SIAE si è subito schierata definendolo «un danno per tutto il sistema della musica». Attorno a questo sistema, appunto, gira un mercato del valore di 8 miliardi di dollari paragonato a quello della cocaina. Nonostante l’avvicendarsi di questi scandali l’Italia sembra essere un passo avanti rispetto agli USA e al Regno Unito in quanto ciò è diventato argomento di discussione alla Camera in commissione Cultura. Ora tocca al governo stabilire i decreti attuativi cercando di mediare tra il diritto di un acquirente di liberarsi di un biglietto e una piattaforma che li mette a disposizione in massa a prezzi esagerati, in quanto la norma è stata già inserita all’interno della legge di bilancio.
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Abbiamo anche provato ad acquistare sulla piattaforma di Viagogo e il prezzo del biglietto ha superato i €220 quando in realtà su Ticketone i costi variavano tra i €46 e i €65. Ciò continua ad essere una grave piaga non solo per i sostenitori della musica, quindi i fans, coloro che comprano i cd e vanno ai concerti, ma soprattutto per gli artisti stessi che subiscono un danno d’immagine non indifferente.
I rimedi al bagarinaggio online sono ancora oscuri. Una soluzione poteva essere il biglietto nominale, utilizzata proprio dallo stesso Vasco, che ha fermato solo in parte il sistema. Si sta anche pensando ad una specie di telefono azzurro adatto a fermare questo fenomeno ma ancora nulla di certo.

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