Sense8: Intervista a Naveen Andrews sul suo ruolo e il suo rapporto con Lana Wachowski.
12/05/2017 di Redazione
Sense8 è una di quelle serie TV che richiedono uno sforzo aggiuntivo da parte degli attori coinvolti, una compenetrazione che va oltre il semplice lavoro di recitazione e interpretazione.
Sappiamo che questa serie è stata molto impegnativa. Nemmeno il cast sapeva esattamente cosa aspettarsi quando hanno firmato. Come è stato tornare in questa seconda stagione? Ci sono state nuove sfide da affrontare?
“C’erano sicuramente delle nuove sfide, ma il fatto di aver già lavorato ha permesso di sapere cosa aspettarci in termini di imprevedibilità. I dialoghi vanno memorizzati in fretta perché Lana (Wachowski) li riscrive continuamente sia nella prima che nella seconda stagione. Devi essere flessibile e adattabile. Abbiamo creato un legame fin dalla prima stagione ed è rimasto tale.”
Non potevi immaginare dove questa avventura ti avrebbe portato? Sei stato incuriosito da Sense8 tanto da firmare per questa serie?
“Prima di tutto parliamo dei Wachowski e quindi era abbastanza certo che sarebbe stato un capolavoro. Sono dei veri artisti e questo è sicuramente uno dei motivi. L’altro è che la serie riflette in buona parte quello che sta accadendo nel mondo. Quando abbiamo iniziato c’erano già fermenti in europa orientale e adesso la Brexit e altri fatti nel mondo. Quello che sta facendo Lana è incuriosire le persone intorno all’evntualità di poter essere in qualche modo connessi fra noi e creare empatia.”
Come è stato lavorare con Lana Wachowski? Si è affidato a lei totalmente o c’è stata una collaborazione?
“La cosa più importante è il rapporto di fiducia che devi avere con Lana in modo totale e inequivocabile. So che Lana ha preso spunto dalle nostre vite personali per costruire i personaggi della serie e credo che questo sia stato inevitabile per come è stata concepita la serie.Ricordo che al nostro primo incontro non abbiamo parlato del mio lavoro di attore ma della mia vita per 2 ore e il motivo è che vogliono saper con chi stanno lavorando. Difficile parlarne perché qui si parla di Anime ed è per questo che le nostre personali sensazioni sono così importanti.”
Il ruolo di Jonas è stato l’unico personaggio preso in considerazione in Sense8? Avete discusso o valutato altro?
“No assolutamente. Fin dal principio è stato Jonas.”
Jonas è un personaggio misterioso. Quale parte di lui ti ha intrigato di più? Forse quell’alone di mistero che lo circonda?
“Certamente! Jonas sembra portarsi il peso della sua esperienza e conoscenza. Ma allo stesso tempo c’è in lui purezza e innocenza come si può vedere nei flashback. Lana lavora così con i suoi personaggi: quello che è davvero Jonas nella realtà non viene detto.”
Quando hai capito veramente chi era il personaggio Jonas e quando hai avuto chiaro il quadro generale e come si sarebbe inserito in esso?
“La cosa è stata più complessa di così. Personalmente ho avuto pieno possesso del mio personaggio lavorando giorno per giorno al fianco di Lana sul set e su come lei opera con gli attori. Lei vi parlerà in continuazione su come si gira una scena restando appena dietro la telecamera. Lei ti chiede di essere tanti personaggi e con diverse voci e questo all’inizio sembra sconcertante specie se hai già una tua idea del personaggio. Con Lana devi essere totalmente aperto a tutto perché puoi scoprire cose molto profonde che la gente non mostra sempre nella realtà, ma credo sia proprio questo lo scopo ed è quando ho capito tutto questo che ho avuto pieno possesso del mio personaggio.”