Sergio Castellitto intervista “La tv quasi più decisiva del cinema, lavorerei con Netflix” (Esclusiva)
28/07/2017 di Thomas Cardinali
Sergio Castellitto in esclusiva alle Giornate del Cinema lucano tra cinema, serie tv e la voglia di lavorare con Netflix!
Com’è essere qui a Maratea e ritirare un premio?
Sergio Castellitto“E una terra meravigliosa, straordinaria piena di energia, cultura, paesaggi meravigliosi, cibo stupendo e meravigliosi uomini e donne. Sono molto legato al sud, alla Basilicata e a Matera, ci ho girato alcune scene dell’Uomo delle Stelle di Tornatore”.
Stamattina in un incontro hai anche detto di avere qualcosa in cantiere da girare qui in Basilicata?
Sergio Castellitto:“Qualcosa in cantiere c’è, ma non te lo posso ancora dire. Quando esce dal cantiere te lo dico”.
Sappiamo che sei impegnato nelle riprese di un film per Rai 1 su Rocco Chinnici?
Sergio Castellitto“Ho appena finito di girare a Palermo la storia di Rocco Chinnici, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1983. È stata un’esperienza molto forte, bella ed emozionante”.
Parlavi del sud a cui sei legato attanagliato da problemi storici come gli incendi. Cosa può fare ancora il cinema secondo Sergio Castellitto per raccontare il Sud in modo non stereotipato?
Sergio Castellitto: “Il cinema è arte, o almeno dovrebbe esserlo, e come tutte le arti può aiutare la psiche del popolo meglio di quanto certe volte fanno i politici che riescono invece a distruggere quella di un paese. Noi artisti dovremmo avere il dovere di consegnare agli altri degli strumenti per comprendere meglio la propria esistenza”.
C’è l’idea di fare un’altra lunga serie tv come In Treatment o c’è altro?
Sergio Castellitto: “Bisogna sempre cercare di fare progetti di qualità che sia cinema, teatro o quel che è. C’è un altro progetto che è sull’uscio del cantiere ma noi artisti siamo superstiziosi e finché non esce non ne parliamo”.
Cantiere Sky?
Sergio Castellitto: “Non è detto”.
Alla luce del successo delle serie italiane con Sky, inutile citare Gomorra, a questo punto la serialità è tornata centrale?
Sergio Castellitto: “Oggi la serialità televisiva è diventata quasi più decisiva rispetto al cinema. Diciamo per merito degli scrittori più analitici perché in 12 ore di serie tv forse puoi raccontare una serialità e un interiorità meglio di quanto tu possa riuscire a fare in due ore di film”
Il mare l’estate, vuole condividere un ricordo?
Sergio Castellitto: “Vorrei condividere il ricordo di stamattina, vado via da qui dopo domani con una serie di ricordi che diventeranno preziosi come vedere mio figlio farsi il bagno nell’acqua di Maratea”.
A Cannes c’è stata la polemica con Netflix, quest’anno uscirà la prima serie originale Netflix in Italia. Sergio Castellitto la vorrebbe fare una serie Netflix?
Sergio Castellitto: “Si come no, è un riferimento interessantissimo. Chiunque abbia intenzione di produrre arte, intrattenimento e spettacolo va ascoltato. Per fortuna chi fa questo mestiere adesso ha a disposizione tante piattaforme”.