Split: L’intervista a M. Night Shyamalan, James McAvoy e Anya Taylor-Joy

M. Night Shyamalan, James McAvoy e Anya Taylor-Joy ci hanno raccontato in un’intervista il loro prossimo film ” Split “, che arriverà nelle sale il prossimo 26 gennaio.

 
In occasione dell’uscita del film Split, Talky ha avuto il piacere di intervistare in un lussuoso hotel di Milano il regista e sceneggiatore M. Night Shyamalan e i due attori protagonisti James McAvoy e  Anya Taylor-Joy. Il film, che uscirà nelle sale italiane il prossimo 26 gennaio distribuito da Universal Pictures, presenta dietro le quinte numerose difficoltà e curiosità che il regista e gli attori ci hanno raccontato.
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Mr. Shyamalan qual è il suo rapporto con la claustrofobia?

M. Night Shyamalan: Io ho un rapporto strano con la claustrofobia, ma con le paure in generale. Quando siamo da soli in casa e improvvisamente sentiamo un rumore, iniziamo ad avere paura. E’ ciò che non puoi vedere che conta, quello che si nasconde. Di conseguenza la claustrofobia e l’emozioni che creano un certo timore sono tutte molto importanti e interessanti.

James, solitamente chiediamo agli attori come avviene la preparazione del loro personaggio: come è riuscito a prepararne 8 in Split ?

James McAvoy: Ogni compito può essere molto interessante e 8/9 ruoli è sicuramente una grandissima sfida. Io ho cercato di fare di tutto per avere abbastanza indizi per caratterizzare ciascuno dei personaggi. La gestualità, le posture e il comportamento di ognuno. Un personaggio può avere una personalità in base alle sue mosse e siamo riusciti a trovare una caratteristica a ognuno di loro, tutti gli aspetti sono importanti, sia quello psichico che quello estetico.

Anya, così giovane come ha fatto a trovare due film notevoli per il suo esordio? Com’è avvenuto?

Anya Taylor-Joy: Non so in realtà come sono riuscita a interpretare questo film e penso di aver avuto solo molta fortuna. 

Intervengono James McAvoy e M. Night Shyamalan:

James McAvoy: No, non si è trattato di sola fortuna, ma del tuo talento.
M. Night Shyamalan: Nel cinema ci sono grandi star che non ti permettono di entrare nella loro intimità. Attori invece esordienti, che non sanno delle loro potenzialità, ti spalancano una porta interna che ti permette di entrare e apprezzare la loro sensibilità. Una di queste è proprio Anya che non si rende conto di ciò che regala alle persone che interagiscono con lei.

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James, quale tipo di ruolo preferisce interpretare? Quanto è importante il budget?

James McAvoy: Mi piace sia fare l’antagonista che ruoli volti soprattutto all’azione come quelli di supereroi. Non importa se il budget è alto o basso. Quella in Split è una parte enorme che mi ha visto impegnato come mai prima nella mia carriera. Personalmente ho vissuto diverse realtà riguardanti il budget, ma l’importante è il divertimento.

Mr. Shyamalan questo è il secondo film che realizza con la produzione di Jason Blum, quanto l’ha influenzata?

M. Night Shyamalan: Sì, Jason è stato il produttore dei film, ma in realtà non è solo un socio, ma un amico e un fratello maggiore. Non è lui a fare il film, ma è un campione di originalità. Lui crede molto che i film a basso budget possano raggiungere alte quote. Anche “The visit” ha visto la collaborazione con Jason. Durante la realizzazione ci scambiavamo opinioni ed ero io il primo a chiedere un suo parere.

James McAvoy qual è la sua fonte di ispirazione? Ci sono dei film che l’hanno influenzata?

James McAvoy: Io non ho una cultura cinematografica, non conosco nemmeno i film che mi citano i giornalisti  (risate ndr). Qual è la mia fonte d’ispirazione? Non esiste, la mia ispirazione è la storia stessa e non necessito di cercare oltre. E’ il copione e io devo trovare il modo migliore per raccontare la storia che leggo. 

Anya, come è stato il rapporto con il regista?

Anya Taylor-Joy: Entusiasmante. E’ interessante perché sento della analogie, come se fossimo coordinati. Durante le riprese percepivo quando una scena andava bene e quando no. Sento ciò che viene chiesto e voglio dare ciò che si aveva pensato. Lo percepivo: ciak, va bene, oppure no, si deve rifare. 

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La scelta dei costumi di James è stata impegnativa? Come avete lavorato?

James McAvoy: I costumi interagivano con le varie personalità, era fantastico. Paco Delgado, il costumista, ha realizzato i costumi per “The Danish Girl” ed è davvero geniale. Le personalità si abbinavano perfettamente con gli abiti indossati e si percepivano di conseguenza gli atteggiamenti che bisognava interpretare.
M. Night Shyamalan: Durante la pre-produzione del film, ho letto la biografia di Alexander McQueen. Volevo che in certi atteggiamenti James si ispirasse alla sua sensibilità e i vestiti in questo senso hanno aiutato molto.

Mr. Shyamalan ci sono figure che l’hanno ispirata particolarmente? Inoltre, come ha gestito la situazione degli abusi infantili in Split, soprattutto da padre? 

M. Night Shyamalan: Quando facevo la corte alla mia attuale moglie, lei frequentava  la facoltà di psicologia. Io di conseguenza frequentavo le sue lezioni. Ora lei è psicologa, ma se fosse stata ginnasta i miei film parlerebbero di sport (risate ndr). Nessuno ha mai realizzato un film su questo specifico disturbo. E’ tragico, straordinario e incredibile. La gioia della scrittura è la scoperta. Parla di come la mente si difende. Per quanto riguarda l’abuso, ha sempre una radice profonda nell’infanzia. Un essere umano subisce la cosa peggiore che può accadere nell’infanzia. Un trauma del genere in cosa si può trasformare nell’età adulta? Consiglio di leggere vivamente il libro dedicato a Billy Milligan, che affetto da diverse personalità, dimostra l’ampiezza della sua intelligenza. E’ una storia molto potente e di grande ispirazione. 

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