The Eagle Huntress-La principessa e l’aquila, la storia vera di Aisholpan

 

Presentato nella sezione ufficiale a questa undicesima edizione del Festival del Cinema di Roma, “The Eagle Huntress- La principessa e l’aquila” di Otto Bell è tratto da una fantastica storia vera.
Un film-documentario che racconta la storia di questa bambina mongola di tredici anni Aisholpan, che ha un sogno: diventare addestratrice di aquile. Molto lontano da quello che potrebbe essere il desiderio delle bambine della sua età.
Ma facciamo un passo indietro. Perchè, vi starete chiedendo, una bambina di soli 13 anni ha questa strana ambizione? Beh, ve lo spiego subito.
Aisholpan proviene da una famiglia di cacciatori di aquile da generazioni, il quale non è considerato un semplice sport, ma una vera e propria arte, praticata tra le alte cime della Mongolia, dove il paesaggio è prevalentemente roccioso e desertico ed in inverno si sfiorano picchi di 30° sotto zero.
In una terra in cui regna la tradizione, il desiderio della giovane, non è stato ben visto dagli anziani Kazaki, perchè considerato un’attività prettamente maschile. Ma la famiglia di Aisholpan appoggia la sua scelta, ed inizia con il padre il lungo addestramento, che la porterà a gareggiare nella più famosa competizione a livello nazionale: il Golden Eagle Festival.
The Eagle Huntress
La caccia con l’aquila è una tradizione antica, espressione del loro patrimonio culturale, una ragione di vita e l’uso di “addomesticare” un animale così poco mansueto, nasce per l’esigenza che gli antenati avevano di cacciare le volpi per indossare le loro pelli e nutrirsi.
Un animale che oltre ad essere un abile predatore, riesce a creare un legame con l’uomo, dove i vantaggi sono reciproci. L’aquila viene catturata quando è ancora cucciola, iniziando da subito il lungo addestramento, dove trascorsi sette anni,  viene poi  rilasciata.
Ma qui non si parla solo di una bambina e della sua aquila, ma di una storia sull’emancipazione femminile in una cultura carica di misoginia: la prima donna a diventare addestratrice d’aquile in duemila anni di storia.
Una vicenda raccontata dalle fantastiche fotografie di Asher Svidensky, che hanno fatto il giro del mondo nel 2014 diventando virali e catturando l’interesse dello stesso regista.
Presentato al Sundace Film Festival, Telluride e Toronto, si sta progettando anche una versione animata “L’era glaciale, Robots”diretta da Chris Wedge.

Share this article