The Great Wall: la recensione, il “muro” di Matt Damon per salvare il Celeste Impero

The Great Wall grande produzione fantasy diretto da Zang Yimou  con protagonista un’inedito Matt Damon, nel ruolo di arciere infallibile, che si batte per salvare il celeste impero dall’invasione di terribili creature.

Una megaproduzione tra Cina e Stati Uniti ha realizzato The Great Wall,  fondendo una storia fantastica elaborata dagli sceneggiatori americani Carlo Bernard  & Doug Miro (dPrince of Persia – Le Sabbie del Tempo, L’Apprendista Stregone – The Sorcerer’s Apprentice) e Tony Gilroy (Michael Clayton, The Bourne Legacy). Il soggetto é opera di Max Brooks  (World War Z) ed Edward Zwick  & Marshall Herskovitz (L’Ultimo Samurai – The Last Samurai, Amore & Altri Rimedi – Love & Other Drugs).
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La scelta del regista è caduta su uno dei più talentuosi come Zang Yiomu (Lanterne Rosse, La foresta dei pugnali volanti) che a sua volta ha raccolto un gruppo di tecnici di primissimo livello ad affiancarlo. come il  due volte vincitore del Premio Oscar per la scenografia John Myhre(Chicago, Memorie di una Geisha – Memoirs of a Geisha), per i costumi Mayes C. Rubeo (Warcraft: L’Inizio, Avatar),  i montatori Mary Jo Markey (Star Wars: Il Risveglio della Forza, Star Trek) e Craig D. Wood (la trilogia di Pirati dei Caraibi ) e i direttori della fotografia Stuart  Dryburgh  (Lezioni di Piano – The Piano, Boardwalk Empire – L’Impero del Crimine per HBO) e Zhao  Xiaoding  (storico collaboratore di  Zhang  Yimou, iniziata con La Foresta dei Pugnali Volanti ), che hanno utilizzato per la prima volta la macchina da presa Aeroflex Alexa 65, girando a una risoluzione 6K che porta a un nuovo incredibile livello la qualità apprezzabile sul grande schermo.
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Per il cast Matt Damon e Pedro Pascal rispettivamente nei panni degli avventurieri in cerca della polvere nera William e Tovar che scoprono la gigantesca muraglia, dove incontrano il misterioso Ballard (Willem Dafoe) rimasto per oltre 20 anni  prigioniero dell’esercito che sorveglia il muro l’Ordine dei senza nome. L’armata è comandata dal generale Shao (Hanyu Zang) assieme allo stratega Wan (Andy Lau uno degli attori conosciuti anche da noi grazie a La Foresta dei Pugnali Volanti ed Infernal Affairs) e l’indomita guerriera Lin Mae che guida il reparto speciale delle Gru formato da sole donne che si lanciano dalla muraglia con un arcaico bumping jumping per combattere, ruolo interpretato da Jing Tian stella di prima grandezza in Cina (Special ID, The Man From Macau).
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La storia in breve vedrà catapultare i nostri eroi in una epica battaglia contro le misteriose creature Tao Tei che ogni 60 anni escono moltiplicandosi grazie alla loro Regina, frutto di un misterioso meteorite caduto in precedenza che le ha create per punire la condotta di un sovrano che mise l’avidità sopra ogni cosa, e che ora se riuscissero a superare The Great Wall – La Grande Muraglia, potrebbero distruggere l’intero mondo conosciuto.
La base di tutto il film è la spettacolarità delle azioni e delle ricostruzioni, con una trama decisamente classica anche con tutti i suoi cliché, ma che grazie alla regia di Zhang Yimou e l’incredibile cast tecnico messo assieme riescono appieno nel loro scopo di puro intrattenimento.
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Anche se la morale riferita alla terribili creature voraci che mangiano di tutto, a cominciare dagli esseri umani viene proprio dalle parole del regista Zhang Yimou: ” I Tao Tie, sono frutto dell’avidità umana, mangiano voracemente. In Cina ancora usiamo la parola “Tao Tie” per definire una persona che si abbuffa senza fondo”.
Se nel film la filosofia cinese trionfa sempre, la coppia Damon-Pascal, ci fa ben sperare in un possibile sequel con le avventure dei due uomini in arme. Senza dubbio la vera protagonista del film è la Grande Muraglia stessa ricostruita con molte licenze fantasy, che la rendono decisamente affascinante. Una pellicola destinata a tutti  che a parte alcune ingenuità sulla storia, risulta un vero e proprio trionfo visivo e non solo grazie agli effetti speciali, visto che gli studios in Cina sono stati in grado di ricreare gigantesche scenografie degne di molti Kolossal hollywoodiani.

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Aspettiamo ora future coproduzioni magari con storie meno classiche, anche se paradossalmente parliamo di un film su un gigantesco muro dopo che è stato eletto un Presidente che ne vuole alzare tanti e in particolare contro la Cina, staremo a vedere, ma sappiamo anche che nulla può fermare un produttore di Hollywood.
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