#TopList: 8 cose che dimostrano la tua assoluta dipendenza dalla musica

Liste irriverenti, spesso ironiche e qualche volta nostalgiche. Potrei iniziare ad elencarvi 10 motivi per cui questa rubrica sarà imperdibile, ma lascerò che lo scopriate articolo dopo articolo.

Rieccoci qui, con un nuovo ed esilarante appuntamento della nostra rubrica settimanale. Stavolta lascerò da parte Mengoni e Ferro e la nostra crisi post-uscita dei loro singoli, per analizzare 8 cose che facciamo quotidianamente e che dimostrano la nostra totale dipendenza dalla musica. Perché sì, so che le fai anche tu, non provare a mentirmi.

Dunque non cincischiamo e procediamo.

#1 Sotto la doccia saresti in grado di vincere un Grammy!

Niente da fare, è più forte di te, quando entri nel box doccia ti sembra quasi di essere nell’ascensore di Tale e Quale Show. Una volta dentro, sarai in grado di trasformarti in chiunque, passando attraverso gli stili e i generi musicali più disparati. Dalla Pausini e il suo Marco che se n’è andato e non si sa dove caspita è andato a finire – magari quel bastardo è anche fuggito ad Ibiza con la famosa Laura di Nek – all’energica Britney Spears che, se proprio il pubblico immaginario insiste, fai pure il bis e la canti one more time; da “Danza Kuduro” con tanto di mano arriba e movimento de cabeza al repertorio natalizio di Michael Bublé che – al diavolo le tradizioni – va bene anche a ferragosto con 40° all’ombra; dai tre tenori de Il Volo che, oltre all’amore, dopo aver tentato di beccare mezza nota ora si muove anche un principio di tracheite agli amati One Direction, che oramai pare abbiano preso pure two, three, four e five directions… almeno, nei tuoi concerti di mezz’ora sotto la doccia, sono ancora tutti sullo stesso palco e non hanno spezzato il cuore a milioni di fan.

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Niall, non fare il ruffiano che non attacca!

#2 Un viaggio in macchina senza musica è un viaggio perso

Non importa quanto duri il viaggio, se devi attraversare l’intera Salerno-Reggio Calabria o se devi prendere l’auto anche solo per percorrere il tragitto casa-fruttivendolo situato due traverse più giù: accendere la radio non appena si entra in macchina è d’obbligo. E no, non la pretendi a tutto volume solo per sentire ulteriori voci oltre a quella della tua coscienza, che ti rammenta che saresti potuta anche andare a piedi da Mario a comprare due chili di mele per la crostata; a te non interessa nulla del meteo, della situazione del traffico a 700 km da casa tua o se Giove è entrato nel tuo segno e anche ‘sto mese si ha una gioia il mese prossimo: quello che chiedi è solo un po’ di musica, non dover passare freneticamente da una frequenza all’altra ogni tre minuti in cerca di una benedetta canzone da cantare a squarciagola.

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