Tredici: ecco perchè la serie tv è più disturbante del libro

Perchè la serie tv Tredici sta avendo più successo dell’omonimo romanzo di Jay Asher? Cosa l’ha resa così indelebile agli occhi dello spettatore?

Tredici, in originale Thirteen Reasons Why, è uscito in Italia nel 2008 per Mondadori. Il libro di Jay Asher ha avuto un grande successo sia negli Stati Uniti che in Italia grazie al passaparola tra gli adolescenti. Ma grazie alla serie tv, creata da Netflix, nelle ultime settimane è diventato l’argomento di cui tutti parlano.

Già il titolo della storia incuriosisce perché spiega com’è stato possibile che Hannah, un’adolescente, si sia suicidata.
Nel libro vengono ricostruiti tredici momenti decisivi della sua vita in cui Hannah subisce violenze verbali, fisiche e psicologiche.

Ma è con la serie tv che il linguaggio audivisivo fa la sua parte e la storia di Hannah entra dentro il cuore dello spettatore. La serie tv fa quello che il libro non riesce a fare: disturba. Porta in scena i fatti “filmati”: la storia di un’adolescente imperfetta che ci disturba e la storia di un ragazzo a disagio con il suo passato. I ricordi di Hannah emergono filmicamente e l’alternanza tra passato e presente nella narrazione ci mostra come sono andate realmente le cose.

La narrazione viene portata avanti con precisione, si assiste al dolore di Hannah che aumenta episodio dopo episodio e si assista anche all’impotenza e poi alla redenzione di Clay.
Ma ciò che disturba ancora di più è vedere il silenzio e perfino i corpi che compiono le violenze più atroci.


Cliccate qui per leggere anche la recensione completa della serie tv.

Cliccate qui per leggere anche il vero finale e le scene eliminate.

Noemi Purpura

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