Tredici: Recensione della serie TV tratta dal romanzo di Jay Asher
08/04/2017 di Redazione

Da alcuni giorni Netflix ha rilasciato la serie tv tratta da Tredici, il bestseller di Jay Asher. Di seguito la recensione del telefilm.
Dopo aver amato follemente il romanzo su cui si basa, anche la serie tv ha saputo farmi innamorare nonostante le differenze rispetto al libro.
Prima di vederla avevo la brutta sensazione di ritrovarmi davanti a un prodotto trash e molto superficiale. Invece, la serie tv ha saputo stupirmi, si tratta di un piccolo capolavoro eccezionalmente realistico nella sua esposizione di fatti che potrebbero accadere a chiunque nella vita reale.
Infatti, Tredici, non è una storia che si può leggere o vedere in modo disinteressato, tratta temi che sconvolgerebbero chiunque: bullismo scolastico, isolamento adolescenziale, stupri e suicidi. Non sono argomenti da vedere a cuor leggero e la serie tv sbatte in faccia allo spettatore questi temi senza mezze misure.
Ciò che col romanzo avevamo solo immaginato, adesso con la serie tv lo vediamo accadere davanti ai nostri occhi. Ma una delle caratteristiche migliori di questa storia è che nessun personaggio è totalmente buono o cattivo. Ognuno di loro ha dei pregi e dei difetti, chi più chi meno, ma tutti hanno una vera profondità psicologica. È difficile prendere le parti di qualcuno o apprezzare qualche personaggio al 100%.
Perfino Clay, il protagonista, che è un ragazzo amabile, profondamente buono e gentile, ha i suoi difetti e questo è quello che l’ha reso così tanto umano agli occhi dello spettatore. Rispecchiarsi in lui è facile, capire il suo comportamento lo è altrettanto. Anche se la sua unica colpa è stata quella di non aver avere avuto il coraggio di fare ciò che davvero desiderava.
Per quanto riguarda Hannah, la vera protagonista femminile della storia, anche lei è una ragazza “reale”, è facile pensare che molte delle sue motivazioni siano state frivole e superficiali, ma bisogna ricordare che è solo un’adolescente e a quell’età anche i problemi più piccoli possono pesare incredibilmente tanto.
Ma è ovvio che la sua era una depressione iniziata già prima degli eventi del telefilm, si vede chiaramente come il suo carattere sia stato sempre particolarmente fragile, e non avendo avuto le amicizie e gli amori che desiderava si è sentita ancora più sola di come realmente fosse.
Ma la storia è ricca di tanti altri personaggi, si tratta di tutti coloro che hanno dato ad Hannah un motivo in più per suicidarsi, la maggior parte di loro non sono bravi ragazzi. Ma alcuni degli errori che hanno commesso non erano davvero voluti e non sempre volevano danneggiare così tanto Hannah.
In conclusione si tratta di una serie tv che deve essere vista perché non ci spiega solo come una ragazza può arrivare al suicidio, ma serve soprattutto a capire come fare per evitarlo.
È una serie tv che vuole far capire come bisogna ascoltare davvero chi ci sta attorno.
Voto: 10/10
Cliccate qui per leggere anche il vero finale e le scene eliminate.
Noemi Purpura
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