Twin Peaks 3: la recensione del quinto episodio del revival
06/06/2017 di Redazione

Il quinto episodio del revival di Twin Peaks sembra rallentare nel portare avanti la trama, ma in realtà è un capitolo molto importante, chiariamo alcuni punti
Quando si tratta della mitologia di Twin Peaks, bisogna sempre prendere in considerazione il fatto che alcuni punti sono poco chiari, specialmente se ci soffermiamo sul fatto che questo revival pone molte delle sue basi nelle regole e nelle nozioni che ci sono state date alla fine della seconda stagione. Questo nuovo Twin Peaks è molto poco “season one,” si poggia sicuramente di più sulla seconda stagione, la più controversa della serie. Il revival sembra sicuramente uno show diverso, con gli stessi ingredienti, ma miscelati e diluiti in maniera differente.
Bisogna prima di tutto chiarire un concetto: abbiamo dato per scontato il fatto che EvilCooper sia condizionato da Bob, ma la mitologia dei doppelganger, inserita nello show alla fine della stagione due, è stata poco chiara a riguardo. Sicuramente confonde il cliffhanger della season 2, Cooper che si guarda allo specchio e vede Bob riflesso. Abbiamo tutti pensato che Cooper fosse quindi manipolato da Bob allo stesso modo in cui lo fu Leland. Ma non è una certezza in realtà, non sappiamo quanto Bob abbia influenza sul doppelganger di Cooper, anche se in questo episodio c’è effettivamente una scena che prova nuovamente il collegamento tra i due. Si tratta di una scena molto particolare, il volto di EvilCooper (lo chiameremo così da questo momento) si “deforma” e in modo molto sottile riusciamo a percepire i connotati di Bob (Frank Silva). Resta comunque un quesito aperto a questo punto.

Il vero Cooper, che in questo caso ha preso il posto di Dougie, continua ad essere in uno stato di completa confusione. Non è consapevole delle sue azioni, sono probabilmente gli effetti del tempo passato nella loggia. Qui dobbiamo mettere la sospensione dell’incredulità al massimo, considerando che sembra che nessun personaggio si sia accorto di cosa stia succedendo all’uomo. Ci auguriamo che lo status attuale di Cooper venga risolto alla svelta (anche se, conoscendo Lynch, temiamo che non sarà così), ha il suo fascino ma siamo impazienti di andare avanti con il suo percorso di eventuale ritorno a Twin Peaks (lo so, dobbiamo aspettare, è l’episodio 5 su 18). La verità è che ci manca Dale, e sospettiamo che qualche tazza di caffè e magari un pezzo di torta, possano fare la differenza.
Non sottovalutiamo, in questo caso, la scena in cui Dale piange vedendo il piccolo Sonny Jim.
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