Twin Peaks 3: la recensione degli episodi 3 e 4 del revival
28/05/2017 di Redazione
Twin Peaks ci propone altri due episodi meravigliosi, in linea – e forse superiori – con la qualità dei primi due. Scopriamo di più sulla mitologia e sui collegamenti alla serie originale.
Se i primi due episodi del revival di Twin Peaks avevano colpito in positivo, gli episodi 3 e 4 non solo confermano il giudizio iniziale ma lo portano ad un nuovo livello. Questi due nuovi capitoli sono “Classic Lynch”, non c’è solo Twin Peaks, c’è tutta la filmografia del regista. E non ci sorprende che David abbia avuto la sua standing ovation a Cannes, quest’opera è un po’ il coronamento della sua carriera e racchiude tutti gli elementi chiave dei suoi lavori.
L’Opening Scene dell’episodio 3 è una delle cose più belle, visivamente parlando, che abbia mai visto in televisione. Non è un’esagerazione, Lynch riesce a ricreare un incubo e a fartelo vivere, rende credibile l’idea del mondo che vuole creare e lo fa con tecniche a lui care. Dalla fotografia meravigliosa della scena ai piccoli dettagli: i movimenti, le parole confuse. La mitologia della loggia e dei diversi mondi è incredibilmente curata, a partire dai non sequitur ai semplici gesti.
L’episodio 3 ci porta ad un punto importante della storia. Cooper esce dalla loggia, si tratta sicuramente di un turning point e forse del filo conduttore dell’intero revival. Nel farlo, succede qualcosa di particolare. Cooper ritorna al posto di un certo Dougie, che si smaterializza nella Loggia davanti al One Armed Man. Notiamo l’anello (che sicuramente tornerà). Sia CooperBob che Dougie soffrono gravi conseguenze a causa dell’uscita di Cooper dalla loggia. Iniziano a vomitare Garmonbozia, si tratta di un “cibo” immaginario, che rappresenta la sofferenza e il dolore di cui si nutrono gli abitanti della Loggia.
In questo Lynch e Frost si dimostrano di nuovo molto attenti ai dettagli e alla mitologia, la Garmonbozia era apparsa una volta in Twin Peaks ed era stata spiegata la sua natura in Fuoco Cammina Con Me, questo dimostra che effettivamente, nel grande disegno dello show, il film è molto importante.
Cooper torna al mondo decisamente spaesato e come un “bambino,” viene aiutato da una prostituta amica di Dougie che lo porta fino ad un Casinò.
Da qui assistiamo di nuovo ad una sequenza assolutamente Lynchiana
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