Vikings 4: Michael Hirst sulla shockante morte di Ragnar

Micheal Hirst  con la puntata “Vikings 4×15”  ha posto fine alla presenza di Ragnar nella serie di History Channel.
Questa settimana la stella di “Vikings”, Travis Fimmel, è uscito dalla serie di History in modo epico. Ragnar è stato scambiato da Re Ecbert con Re Aelle che lo torturato bruciandogli il corpo più volte con ferri roventi, lo ha fatto picchiare più volte e, alla fine, lo ha condannato a morire per il morso di serpenti velenosi. Condannato ad essere gettato nella fossa dei serpenti velenosi dal vendicativo Re Aelle, Ragnar si è sacrificato per il bene della propria eredità e per il futuro del suo popolo, sapendo che Ivar ed i suoi fratelli avrebbero giurato di farla pagare ai re inglesi  e sarebbero tornati in Inghilterra alla ricerca di una vendetta da lavare col sangue.
Micheal Hirst, creatore di “Vikings”, ha rilasciato una interessante  un’intervista ad IGN  parlando dell’episodio 4×15 “All his angels”, di cosa significa la scomparsa di Ragnar per il resto della serie. In più ha rilasciato dichiarazioni riguardo la morte stessa, il rapporto di Ragnar con Ecbert e ha rivelato anche perchè Ragnar aveva scelto Ivar per succedergli.

IGN: Sapendo quello che sappiamo circa la vera sorte di Ragnar è sempre stato nei piani quello di ucciderlo? E in questo modo?
Micheal Hirst: Questa è la sola cosa che sappiamo per certo del vero Ragnar ed io da sempre cerco di restare il più vicino possibile alla storia, sapevo che sui social c’erano tanti rumors riguardo se dovessi o non dovessi farlo; ma è sempre stato nelle mie intenzioni il volerlo fare. La sola differenza è che quando ho scritto la serie tv tutto questo accadeva nella prima stagione. Quando Travis è entrato a far parte dello Show ha ricevuto i primi due script dove gli veniva detto che sarebbe morto alla fine del decimo episodio; ma poi quando ho visto tutto quello che avevamo nello Show e che gli altri attori avevano portato è cambiato tutto. Ho preso più tempo possibile di distanza da questo fatto storico; ma non troppo perchè per me era importante rimanere fedele alla realtà
IGN: Ovviamente lo spettacolo si chiama “Vikings” e non “Ragnar” per questo la storia andrà avanti anche senza di lui, ma quale percorso seguirà adesso?? Riusciremo a vedere la Grande Armata Danese?
Micheal Hirst: Certo sono stato chiaro fin dall’inizio (sono stato chiaro con la storia e con tutte le interviste che ho rilasciato) questa è la storia di Ragnar e dei suoi figli. E almeno due di loro, Ivar il Senzaossa e Bjorn, sono diventati più famosi di Ragnar. Così sono sempre stato ansioso di passare alla loro storia e devo dire che dopo la morte di Ragnar abbiamo girato quasi 25 episodi e abbiamo visto mondi diversi.Tutta la saga è stata spinta in avanti. Anche se Ragnar è morto, ovviamente non scomparirà mai. Vivrà sempre atttraverso la sua influenza, attraverso i suoi sogni e le ambizioni che i suoi figli hanno, in questo modo non sarà mai del tutto morto. Non credo affatto che il tono della serie cambietà.Abbiamo i suoi figli  che sono cresciuti e abbiamo ancora l’ancora Floki e Lagertha, abbiamo ancora la continuità degli eventi e credo sia la cosa importante in una serie come questa.

Micheal Hirst: Un’altra cosa che penso sia importante è che questo non è un fantasy. Nei Fantasy nessuno invecchia e pochissime persone muoiono. E se muoiono, a volte, possono tornare in vita. Questo è uno Show su persone reali per questo la gente invecchia. Tornando indietro e guardando come Ragnar ripensa a se stesso nella prima stagione si rimane scioccati, sembrava passato così poco tempo da quando aveva quel viso fresco e giovane. Poi osservandolo ci si rende conto di quello che era diventato. Le sue esperienze gli sono state scritte in faccia, il reparto truccatori ha fatto un lavoro meraviglioso per fargli portare sul viso il peso dell’età: era un uomo anziano che avevamo seguito in un viaggio incredibile. Abbiamo bambini che crescono e le persone che invecchiano, sono molto orgoglioso che la serie riporti anche questi eventi, la vita in fondo è fatta di un alternarsi di nascite e morti. Questa morte è estremamente importante, lo so. Travis ed io abbiamo trascorso molto tempo parlando di questo episodio. Ad un certo punto gli ho chieso: “Ti da fastidio che sta andando a morire?” mi ha risposto “No amico andrà bene”. Travis è stato impegnato a lungo sul set: il giorno in cui è stata girata la scena era pieno inverno e ci trovavamo in Irlanda del Nord, pioveva e faceva freddo. Quel giorno Travis si trovava realmente nella gabbia sopra il pozzo e da là poi lo abbiamo gettato nella fossa, ancora una volta abbiamo cercato di realizzare il tutto più realisticamente possibile perchè eravamo coscienti che si trattava di un momento straordinario.
IGN: I momenti tra Ragnar ed Ecbert in questo episodio, così come in quello della scorsa settimana, sono stati incredibili. Athelstan a parte cosa spinge loro ad avere questo legame?
Micheal Hirst: In primo luogo ho sempre pensato che entrambi questi episodi il 14 e il 15 dovessero essere mostrati assieme. Sono entrambi sulla morte di Ragnar. E’ come se fosse un solo episodio prolungato in due, almeno è come li ho “sentiti” io mentre li stavo scrivendo e mettendo questi due personaggi ancora una volta a confronto. Sono due uomini molto diversi, hanno un diverso modo di porsi anche riguardo il loro ruolo di Re; a Ragnar non piace essere un Re, mentre Ecbert è un abile e consumato politico che si è imposto sul Trono. Essere un Re vuol dire accettare compromessi, essere disposti anche a perdere una parte della propria anima per colpa delle decisioni che si dovranno prendere. Ricordo una grande scena tra di loro tempo fa, quando erano seduti assieme e ridevano e si chiedevano se erano buoni o cattivi e poi sorridevano tra di loro…In quel momento si sono capiti in un modo molto profondo…

Penso che uno nell’altro abbiano trovato qualcosa di profondo ed invidiabile. Ecbert nonostante il suo potere e la sua capacità di manipolare le situazioni ha davvero visto qualcosa di nobile in Ragnar. E’ fondamentalmente per questo che abbandona i suoi abiti da sovrano e si veste come un monaco per essere testimone della morte di Ragnar. Essere presente in quell’attimo è stato riconoscere a Ragnar la sua nobiltà, il suo andare incontro alla morte in modo coraggioso; negli episodi successivi tutto questo avrà un grande impatto su come Ecbert affronterà la morte e molto altro...Ragnar si divertiva nel vedere che Ecbert si interessava e era affascinato da lui. Loro due avevano un rapporto molto profondo nonostante le loro differenze, per me è stato incredibile giocare con questo. Le scene tra di loro nell’episodio 14 sono state incredibili ed anche intellettualmente interessanti. Siamo stati a lungo a discutere su queste scene noi tre e poi loro sono stati da soli a provarle perchè volevano farle bene. Volevano rendere giustizia al loro legame. E’ stato davvero insolito questo perchè di solito nelle fiction non si ha il tempo per provare. Credo personalmente che gli episodi 14 e 15 siano due delle cose migliori che ho mai scritto per la TV.
IGN: Giusto prima della sua morte, Ragnar ha fatto un grande discorso, quasi un canto, sul Valhalla e gli dei. Sappiamo che non crede negli dei, allora fa tutto questo per “spettacolo” giusto?
Micheal Hirst:  Esatto. Lui dice ad Ecbert che la sua morte sarà una grande opportunità per parlare di vendetta, degli Dei e del Valhalla, ma Ecbert gli dice “Bene ma tu non credi più in quello” e Ragnar gli risponde “Si ma i miei figli e la mia gente ci credono”. Questo è parte dell’immenso coraggio di Ragnar che parla direttamente così ai suoi figli di cose in cui lui non crede più. L’ironia profonda di questa cosa è che l’uinico modo per un vichingo di entrare nel Valhalla, è morire con coraggio e lui sta facendo proprio questo rifiutandosi di venire spezzato da Re Aelle.

Re Aelle cerca in tutti i modo di spezzarlo, di umiliarlo ma non ci riesce. Ragnar muore trionfante e così potrà accedere al Valhalla. Anche se davanti a Re Ecbert ha rinunciato agli dei, in realtà lui fa proprio quello che un buon vichingo dovrebbe fare.
IGN: Che cosa esattamente di Ivar ha catalizzato l’attenzione di Ragnar?
Micheal Hirst: Seguendo questa storyline dall’inizio, quando Ragnar voleva abbandonare fuori Ivar perchè morisse in un modo vichingo tradizionale dove non c’è posto per i più deboli fino ad ora quando Ragnar vede una grande rabbia in Ivar per la sua condizione, Ragnar sa che può far utilizzare quella rabbia al figlio facendo in modo che la usi con molta molta intelligenza. Fondamentalmente è questo che Ragnar riconosce in Ivar: una grande intelligenza e per lui è una cosa fondamentale visto che lo ha fatto diventare ciò che è diventato.

E’ essenzialmente l’uso che ha fatto della sua intelligenza ad aver fatto di Ragnar un vichingo diverso dai soliti clichè che si vedono in tv o nei film. Ragnar è un uomo intelligente e vede questa sua stessa qualità in Ivar. Ha visto che il figlio ha superato un sacco di ostacoli semplicemente usando il potere del suo cervello. La sua Intelligenza. Si è reso conto che Ivat in qualche modo potrebbe essere il futuro del suo popolo. Tutti loro sanno che in quel momento c’è una epica lotta in corso tra gli dei pagani e quelli cristiani e Ragnar ha scelto di investire in Ivar. A livello umano voleva trascorrere del tempo con Ivar e prepararlo per gli anni a venire. Voleva portarlo in Inghilterra in modo che potesse vedere ed incontrare il suo nemico, il tutto mentre passava un po’ di tempo con lui. A livello umano è un viaggio in cui ci si muove, ci si sente come dentro ad una importante saga; ma non dobbiamo mai perdere di vista che di base si tratta di un dramma familiare.
 
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