Wolverine – Vecchio Logan: Recensione, Mark Millar stupisce con un fumetto altamente cinematografico
16/03/2017 di Thomas Cardinali
Vecchio Logan, scritto da Mark Millar e disegnato da Steve McNiven è probabilmente uno degli albi più cinematografici che si legge tutto d’un fiato con un viaggio on the road spettacolare.
La Panini Comics ha pubblicato il fumetto Vecchio Logan inizialmente tra l’Agosto 2008 e il Novembre 2009 sulle pagine di Wolverine, ma ora è tornato di straordinaria attualità poiché la FOX si è ispirata proprio a questo fumetto per il terzo capitolo della trilogia con protagonista Hugh Jackman. Chi vi scrive ha visto il film Logan e lo ha amato follemente definendolo senza alcun dubbio come “il più maturo e intenso cinecomics della Marvel mai realizzato”. Un trionfo favorito anche da un’interpretazione da Oscar di Patrick Stewart, ma in realtà il fumetto quanto è lontano da questo film? Molto oseremmo dire, anche se pur cambiando gli interpreti ne ha ripreso l’ossatura altamente cinematografica sin dai primissimi dialoghi di Mark Millar e dai disegni di Steve McNiven, gli autori di Civil War per farvi capire lo stile e la loro poliedricità dato che ci troviamo davanti a dei lavori molto diversi. I due autori dimostrano di giostrare al meglio tra una narrazione più corale ed una più racchiusa con meno personaggi, ma ci regalano l’ennesima perla fumettistica tra le più belle degli ultimi anni.
L’ambientazione del fumetto è in un futuro distopico, in cui Logan è visibilmente invecchiato come nel film. La Terra è divisa in quattro parti: la Zona del Presidente, la Tana di Destino, il Regno di Kingpin e le Hulkland, con quest’ultima dove vive proprio Logan con la sua famiglia. Questo fumetto è fondamentale perché racconta una svolta caratteriale molto importante in Wolverine, che non è più il guascone di una volta ma bensì sembra un uomo totalmente diverso. I Banner, la famiglia proprietaria delle Hulkland ha un credito con Logan e vuole riscuoterlo, ma per trovare i soldi l’eroe dovrà affrontare un viaggio verso la Zona del Presidente con l’ormai semi cieco Occhio di Falco. Qui già capite perché la trasposizione è differente dato che Occhio di Falco fa parte dell’Universo Cinematografico Marvel sotto il controllo della Disney.
Il fumetto è un lungo viaggio on the road che per ambientazioni omaggia grandi saghe come quella di Mad Max ed è così diverso da quello a cui ci ha abituato la Marvel. Un fumetto in cui si capirà perché un uomo come Wolverine è cambiato così tanto e la verità lascerà lo spettatore sconvolto. Una narrazione davvero splendida e perfetta sotto molti aspetti per un fumetto che gioca con le parole riuscendo ad innovare sotto molti aspetti nonostante si intitoli Vecchio Logan. La verità è che un Wolverine così non lo abbiamo mai visto, così intimo tormentato e con un animo che combatteva all’interno di lui. Fumetti di questo genere sono rari da trovare tra le mani e la speranza è che in molti lo leggano, come capitato al sottoscritto, proprio in occasione dell’uscita del film. Questo fumetto era l’unico possibile a cui si sarebbero potuti ispirare per concludere degnamente anche la trilogia cinematografica, seppur con la variante familiare ancor più marcata ed enfatizzata con X-23. Il volume è disponibile in fumetteria con un’elegante copertina rigida a 19 euro.
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