Standard & Poor’s assolta al processo di Trani dall’accusa di manipolazione del mercato

30/03/2017 di Redazione

Standard & Poor’s, la più grande agenzia di rating a livello mondiale, è stata assolta al processo intentato dalla procura di Trani con l’accusa di manipolazione del mercato. La società insieme a cinque suoi manager sono stati riconosciuti innocenti in un procedimento giudiziario che ha spesso sollevato più di una perplessità sin dall’avvio dell’indagine. La procura di Trani aveva infatti raccolto una denuncia da parte di associazioni dei consumatori quali Adusbef o Federconsumatori, che avevano ipotizzato alterazioni dei report dell’agenzia dei rating per il declassamento del debito sovrano dell’Italia all’epoca della crisi dello spread. Secondo queste ipotesi le agenzie di rating, Standard & Poor’s come Fitch, avrebbero volutamente alterato la loro classificazione del debito sovrano. La manipolazione aggravata di S&P’s sarebbe dipesa dalla chiusura anticipata di un derivato stipulato dal ministero del Tesoro con Morgan Stanley, banca che detiene azioni dell’agenzia di rating.  L’Italia aveva perso 3 miliardi di questo operazione.  Attraverso il declassamento del debito italiano Standard & Poor’s avrebbe così favorito uno dei suoi azionisti. Il tribunale di Trani ha assolto i 5 manager imputati dell’agenzia di rating, così come l’unico accusato di Fitch, perché il fatto non sussiste. Il pm della Procura pugliese, Michele Ruggiero, aveva chiesto la condanna a due anni di reclusione e 300 mila euro di multa per Deven Sharma, all’epoca dei fatti presidente mondiale di S&P’s, a 3 anni e 500 mila euro di multa ciascuno per Yann le Pallec, responsabile della società per l’Europa, e per gli analisti del debito sovrano Eileen Zhang, Franklin Crawford Gill e Moritz Kramer. Per Standard & Poor’s era stata chiesta una sanzione di 4,6 milioni di euro. Le difese hanno chiesto l’assoluzione degli imputati. I quattro report contenenti, secondo l’accusa informazioni tendenziose e distorte sull’affidabilità creditizia dell’Italia, erano stati diffusi tra maggio 2011 e gennaio 2012, il periodo più acuto della crisi dello spread in Eurozona. Il pubblico ministero Michele Ruggiero ha assistito alla lettura della sentenza con una cravatta tricolore. Dopo l’assoluzione degli imputati ha annunciato di aspettare le motivazioni per ricorrere, eventualmente, in appello.

Share this article