La Svezia è un paese per giovani

04/11/2010 di Viola Afrifa

La nazione scandinava è una delle mete privilegiate dei cervelli in fuga. Ai ragazzi svedesi abbiamo chiesto: come è mai possibile che non abbiate niente di cui lamentarvi?

“Penso che tutto stia nel pagare le tasse. Credo che lo Stato amministri abbastanza bene i nostri soldi restituendoci in cambio dei buoni servizi. Non possiamo lamentarci di niente”.  Svelato l’arcano quindi. Johan ha 23 anni e fa il cameriere a Stoccolma. Non ha fatto l’università: ha frequentato la scuola alberghiera e ora lavora al Grand Hotel. Nonostante la giovane età e la professione mediamente retribuita, ha una casa di proprietà, gioca a golf e si sta costruendo un cottage nel bosco a due ore dalla capitale. “Certo, non dico che pagare le tasse debba essere un piacere, ma è un dovere civico e in fin dei conti una comodità. Non è odioso il pensiero che qualcuno usufruisca dei servizi statali sulle spalle di chi paga le tasse?”. Ma andiamo con ordine ripercorrendo tutte le tappe della vita di uno svedese medio per evidenziare quali siano quei passaggi che fanno della Svezia il Paese della cuccagna proprio in virtù di quei servizi erogati dallo Stato grazie ai soldi dei contribuenti.

ISTRUZIONE GRATUITA PER TUTTI Dall’asilo nido alla laurea allo studente non viene chiesto di scucire una lira, anzi, una krona. L’istruzione è gratuita e universale, anche per gli studenti stranieri che decidono di frequentare la scuola in Svezia. Di solito dopo la maturità i genitori si aspettano che i figli si trovino un lavoro o che comunque sloggino dalla cameretta. Se questi decidono di accedere all’università come studenti full-time, impoissibilitati quindi a lavorare per pagarsi l’affitto, possono sempre chiedere denaro allo Stato (mai ai genitori) che, attraverso l’organo del CSN (Centrala Studiestödsnamn)  concede loro circa 2000 corone al mese a “babbo morto” più una somma in qualità di prestito vero e proprio da ripagare in circa 40 anni a piccolissime rate con interessi bassissimi. Della serie: ragazzi che si indebitano a 18 anni proprio perché sanno perfettamente che arriverà un giorno in cui restituire il denaro non costituirà il minimo problema.

LA PREVIDENZA AIUTA A RISPARMIARE – Il ragazzo va via di casa quindi. Ma non se ne va a caso: se la sua famiglia è stata previdente, il ragazzo avrà già un appartamento in affitto a canone agevolato che lo attende. Come? Mediante apposite liste di attesa. Lo Stato, questa volta attraverso l’organismo del Bostadsförmedling distribuisce i contratti d’affitto per un tot di appartamenti pubblici tra i cittadini che devono semplicemente iscriversi al servizio, pagare una quota annua (circa 30 euro) e, se mirano a trasferirsi nel centro di Stoccolma, pazientare per anni (12 per l’esattezza; ecco perché occorre muoversi in anticipo, ancor meglio quando il ragazzo è appena maggiorenne). Chi si accontenta di appartamenti in periferia, se la cava con un anno di lista d’attesa. Per gli studenti sono a disposizione studentati e mini appartamenti vivibilissimi a prezzi ridicoli. Anche per i non studenti il canone è piuttosto basso, le case di buona qualità e a basso impatto ecologico. La manutenzione degli immobili avviene a spese dello Stato stesso che concede agli affittuari il diritto di residenza a tempo indeterminato, la possibilità di scambiare casa con altri cittadini iscritti alla lista statale o di comprare l’appartamento a prezzi bassissimi. Un aspetto curioso del mercato degli affitti svedese (che non riserva molte sorprese visto che è gestito per l’85% dallo Stato) è che permette il subaffitto, a determinate condizioni: che il titolare del contratto abbia motivazioni valide (va a convivere con il partner, si trasferisce momentaneamente all’estero), che la “cessione” sia riferita ad un lasso di tempo limitato (solitamente un anno) e che l’affitto richiesto non dia adito a speculazioni selvagge. Affittare e subaffittare non deve essere un’attività che produca reddito. Per investire bisogna comprare per poi rivendere effettuando migliorie o aspettando il momento propizio.

BABY PROPRIETARI – Chi non è stato previdente come fa? Taglia la testa al toro e la casa se la compra. La cosa più sconvolgente è che a visitare gli appartamenti in vendita sono ragazzi ventenni sbarbati che la domenica se la passano in giro partecipando ai cosiddetti visning. Io proprietario che decido di vendere mi rivolgo ad un’agenzia immobiliare (è veramente raro che un proprietario decida di non utilizzare l’intermediazione) la quale mette il mio appartamento su internet e organizza visite collettive per i potenziali compratori. Tale giorno a tale ora l’appartamento X è aperto al pubblico. Accorrete numerosi e toglietevi le scarpe all’ingresso. Viene reso noto il prezzo di partenza e poi, una volta che un numero cospicuo di visitatori ha dato un’occhiata alla mia casa, parte l’asta via sms. Non c’è trattativa: chi offre di più si aggiudica l’appartamento. Per partecipare all’asta è sufficiente possedere una certificazione rilasciata dalla banca che attesti che il partecipante abbia i soldi o gli sia stato concesso il mutuo necessario all’acquisto. Per ottenere il prezioso documento basta avere o un grasso conto in banca o un contratto a tempo indeterminato. E qui sta il bello:  in Svezia il contratto a tempo indeterminato non è un mito ma quasi la regola. Ed ecco che i giovani sbarbatelli vendono e  comprano casa via sms nel giro di un fine settimana.

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