Syriza avrebbe vinto con l’Italicum?
26/01/2015 di Tommaso Caldarelli
Syriza di Alexis Tsipras ha vinto le elezioni in Grecia con un margine importante: all’ex candidato alla presidenza della Commissione Europea spetterà l’incarico di formare il governo di Atene, grazie all’alleanza, già stretta, con i Greci Indipendenti, formazione della destra estrema populistica. Dopo la vittoria del raggruppamento della sinistra radicale greca, in Italia è esploso su tutti i social il dibattito: la legge elettorale greca, infatti, ha più di un’affinità con il sistema elettorale in discussione attualmente nel Parlamento italiano, l’Italicum nella sua versione 2.0 che, se tutto andrà come desidera Matteo Renzi, dovrebbe essere approvato prima delle elezioni del nuovo Presidente della Repubblica.
SYRIZA E L’ITALICUM – Su Twitter ad esempio gli utenti dibattono proprio su questo tema da questa mattina.
Analizzando meglio, le differenze fra il sistema elettorale greco e il nuovo assetto dello stato italiano, derivante dal combinato disposto dell’Italicum 2.0 e della riforma costituzionale, sono parecchie. Le abbiamo riassunte in questo schema.
Il Parlamento greco è composto da una sola camera da 300 deputati, in media uno ogni 36mila abitanti; il nuovo Parlamento italiano, escludendo il Senato che sarà eletto in maniera indiretta, sarà composto dagli attuali membri della Camera, ovvero 630 deputati, uno ogni quasi 100mila italiani. In proporzione, dunque, il Parlamento greco è più rappresentativo di quanto non sarà quello italiano, ma è anche vero che la Boulé è composta da una sola camera mentre il Senato italiano, pur venendo indebolito, conserverà dei poteri di influenza sulla Camera dei Deputati.
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IL PREMIO DI MAGGIORANZA – Si fa un gran parlare del premio di maggioranza conquistato da Alexis Tsipras, con Syriza prima lista nelle elezioni greche, e lo si paragona a quello previsto dall’Italicum seconda versione: in realtà, si tratta di due meccanismi completamente diversi. Se in Grecia si fosse votato con l’Italicum, adesso Alexis Tsipras sarebbe al ballottaggio con Nea Democratia, visto che non ha raggiunto il 40% dei consensi al primo turno; se avesse poi vinto il ballottaggio, qualsiasi percentuale avesse raggiunto al primo, si sarebbe trovato con il 55% dei seggi parlamentari, e in grado dunque di governare da solo. In Grecia, invece, è accaduto che Syriza, prima lista, ha sì ottenuto il premio di maggioranza da 50 parlamentari, ma nonostante ciò non è riuscita ad avere la maggioranza assoluta del Parlamento, tanto da dover stringere una coalizione con i Greci Indipendenti di An.El.
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LE PREFERENZE – Con l’Italicum, una Syriza vincente al ballottaggio avrebbe ottenuto il 55% della Camera legislativa anche con il 20%, il 15% o il 10% dei consensi reali: il premio di maggioranza greco è dunque solo un “regalo” alla prima lista, che si suppone possa facilitarla nella formazione del governo, non un meccanismo strutturale per la governabilità. E’ poi vero che il sistema greco prevede le preferenze, ma si tratta di preferenze “prestampate” sulla scheda, ovvero il sistema è quello della “croce sulle preferenze”: l’elettore si trova il nome dei candidati, in base al collegio, già indicati sulla scheda, e può scegliere fra essi in numero variabile a seconda dei seggi assegnati. Non così l’Italicum: al di là del capolista uninominale indicato dal partito, al candidato è concesso di esprimere scrivendo di suo pugno due preferenze nel rispetto dell’alternanza di genere; inoltre i capilista dell’Italicum potranno essere presentati in più di un collegio (fino ad un massimo di 10 collegi diversi)