Pronostici e scommesse? La risposta (non) è su Facebook
25/10/2012 di Maghdi Abo Abia
Qualche sera fa un amico, in evidenti difficoltà economiche a causa dei ritardi in alcuni pagamenti chiedeva a noi tutti, tra il serio ed il faceto, se esiste una possibilità per poter fare dei soldi facili.
UN SOGNO – In fondo si tratta del sogno di ogni lavoratore, un’entrata che aiuti la persona e la famiglia ad affrontare le spese impreviste o a realizzare i piccoli sogni di ogni giorno. Una multa, un guasto improvviso alla macchina, un nuovo cellulare, una macchina fotografica più moderna. Sono tanti i sogni destinati a rimanere tali per chissà quanto tempo, almeno per la stragrande maggioranza degli italiani che devono fare i conti con il mutuo, l’aumento del costo della vita e le spese sempre crescenti.
VOGLIA DI 13 – In passato la soddisfazione arrivava o dalla lotteria o dal totocalcio. Vi ricordate del film “Al bar dello Sport”, con Lino Banfi trattato da parassita almeno fino a quando non riesce ad acchiappare un 13? Da quel momento divenne improvvisamente amico di tutti, tra richieste di case, di automobili, di spese facili. Il concorso del Coni aveva però un unico problema: garantiva soldi, tanti, ma vincerli risultava parecchio complicato. Poteva passare anche una vita intera con al massimo un 12. Tutta colpa delle imprevedibilità del gioco stesso del pallone.
LA NORMA CHE CAMBIO’ TUTTO – “Non è infarto, sono ricco, ho fatto 13. Quando un fa tredici diventa anche più bello, pensa un po’ “. Vero, anzi, verissimo. Ma a quel punto ci si chiese, guardando anche al resto del mondo ed in special modo al Regno Unito, se fosse meglio puntare ad un solo concorso o scatenare la platea potenziale di giocatori in nuove sfide sempre più avvincenti. Si arrivò così al 2 giungo 1998, ovvero alla pubblicazione del decreto legge numero 174 “recante norme per l’organizzazione e l’esercizio delle scommesse a Totalizzatore ed a Quota Fissa su competizioni sportive organizzate dal C.O.N.I”.