L’intensità dei terremoti si misura coi sismometri. Questi strumenti rilevano la forza degli spostamenti del suolo, la cosiddetta magnitudo, stimata dalla massima ampiezza registrata da un sismometro. A livello globale ogni anno si verificano circa 100 mila terremoti di grado 3, mentre circa 1600 hanno un grado 5 o 6. I terremoti di maggior forza hanno un grado minimo di 8, e abitualmente avvengono una volta l’anno.
I gradi di magnitudo che misurano l’intensità di un terremoto sono indicativamente 8.
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In passato i terremoti erano misurati con la scala Richter. A differenza della scala Mercalli, che misura gli effetti, la nuova misurazione permetteva di rilevare la grandezza di un terremoto in base all’ampiezza di un sismogramma registrata da un sismografo. La scala Richter è sostanzialmente una comparazione tra diversi terremoti, non la misurazione di un singolo fenomeno sismico. Per questo, a partire dagli anni ’70, i terremoti sono misurati attraverso la magnitudo momento, Mw, derivata dal parametro sismologico momento sismico che equivale al prodotto tra area di faglia, dislocazione e la resistenza delle rocce.
Come spiega l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia,
Il momento sismico e la magnitudo momento rappresentano quindi la migliore stima della reale grandezza del terremoto. Il momento sismico è anche un osservabile sismologico in quanto si può calcolare direttamente dal sismogramma, in particolare dalla parte a bassa frequenza (minore di 1Hz) ma la sua determinazione richiede un certo tempo.
Photo credit copertina: TIZIANA FABI/AFP/Getty Images