Tff, Zanasi: “Il mio film è su un idealista torbido e la nostra resistenza al cambiamento”

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Il regista di Non pensarci torna al cinema con Battiston e Mastandrea. Ma parla anche del nostro cinema "qualcosa sta cambiando, ma troppo lentamente, come sempre nel nostro paese. Ma il peggio è passato"

Ci ha messo otto anni per tornare sul grande schermo, dopo il successo di Non pensarci. “Un film che ho scritto non mi piaceva. Un altro, invece, non piaceva a nessuno. Poi è arrivato La felicità è un sistema complesso, che ha messo d’accordo tutti”.



Così dice a telecamera spenta, prima dell’intervista, parlando dell’opera che uscirà in sala il 26 novembre. Gianni Zanasi è così, autore che ama un cinema popolare e raffinato, i temi seri senza mai, però, prendersi sul serio. Uno che non puoi inquadrare, ma solo lasciare libero. Anche nelle chiacchierate.



E alla fine promette che non passerà tanto tempo prima di rivederlo dietro la macchina da presa. E, fidatevi, è una gran bella notizia. Di cineasti come lui, ce ne sono (troppo) pochi.