Genitori la aggrediscono perché “sgrida troppo i figli”, maestra costretta a ritirarsi
13/11/2015 di Redazione
Un’insegnante di Torino accusata dai genitori di essere troppo severa con i figli, viene spintonata e minacciata. Per questo sceglie di mettersi in aspettativa fino alla fine del proprio incarico. È quanto ha deciso una maestra della scuola elementare “Gozzano” di Corso Toscana. La protagonista è la supplente della quarta B.
L’INSEGNANTE DI TORINO ACCUSATA DI MALTRATTARE I PICCOLI
Secondo quanto raccontato dal Corriere della Sera per gli insegnanti del quartiere quanto accaduto non rappresenta una novità ma certifica una mancanza di rispetto nei confronti dei docenti. La maestra è accusata da genitori e rappresentante di classe di “maltrattare” i piccoli dal punto di vista psicologico. Non si sa però cosa avrebbe fatto l’insegnante agli scolari anche perché i giornalisti accorsi per raccogliere informazioni se ne sono dovuti andare su pressioni della folla.
L’INSEGNANTE DI TORINO AVREBBE FATTO PIANGERE ALCUNI ALLIEVI
Al momento le certezze sono poche. Si sa che nel pomeriggio dell’undici novembre la supplente, all’uscita della scuola, è stata accerchiata da un gruppo di genitori. Sono volati insulti e spintoni. L’accusa? Aver fatto piangere alcuni allievi. Un uomo ha cercato di picchiarla ma è stato fermato in tempo. All’arrivo della polizia l’insegnante si è rifugiata a scuola fino a quando i genitori si sono calmati. L’insegnante, al termine di una lunga discussione, ha scelto di non sporgere denuncia e rimarrà in malattia fino al termine del suo incarico, previsto in concomitanza con il Natale.
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L’INSEGNANTE DI TORINO IN ASPETTATIVA FINO AL TERMINE DELL’INCARICO
La professoressa è stata difesa dalla preside dell’istituto che l’ha definita “competente e esperta”. La severità? Necessaria per gestire una quarta difficile, con bambini vivaci, disattenti e alcuni problematici. Un’insegnante dello stesso quartiere si è detta «schifata ma non stupita. L’utenza sta peggiorando. Oggi non si investe più sull’educazione. Il rispetto è un valore dimenticato. Siamo i primi a insegnare ai bambini a non alzare mai le mani. Ma per questi genitori tutto è dovuto. La scuola non è più un valore ma un luogo di parcheggio. E la loro aggressività non è dovuta soltanto all’ignoranza e alla cafonaggine, ma a un senso di inadeguatezza e di insicurezza. Sono immaturi anche a quarant’anni».