Torre Annunziata: l’assurda morte dell’architetto Giacomo Cuccurullo. Travolto con moglie e figlio
08/07/2017 di Redazione
C’è una storia, amara, nel crollo della palazzina a Torre Annunziata. Si tratta della storia dell’architetto Giacomo Cuccurullo, dirigente dell’ufficio tecnico del Comune, «quello dei crolli», perché qualunque cosa del genere accadeva in quella città (dai cedimenti alle frane) era di sua competenza. Giacomo è rimasto travolto nel crollo con il figlio e la moglie Adelaide, Eddy Laiola.
LEGGI ANCHE > TORRE ANNUNZIATA, PALAZZINA CROLLATA: SI SCAVA A MANI NUDE | FOTO | VIDEO
L’uomo, spiega il Corriere, ha sistemato tutti gli edifici. Mancava solo casa sua:
Diceva che quel palazzo si trovava «in uno dei posti più incantevoli di Torre Annunziata», e che non lo si poteva tenere in quelle condizioni in cui mostrava tutte le rughe dei suoi sessanta e passa anni. Aveva preparato un progetto di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria e stava cercando di convincere tutti gli altri condomini a farsi carico con lui del costo dei lavori.
Se lo immaginava rinnovato da cima a fondo quello stabile che adesso è un cumulo di macerie che finora hanno restituito soltanto il suo corpo e quelli di sua moglie e suo figlio, ma che ancora imprigionano altre cinque persone.
Marco, il figlio di Giacomo, forse si sarebbe potuto salvare, se solo avesse incontrato un amico con il quale fermarsi a
bere una birra o, meglio, un cappuccino. Pare che ieri fosse tornato a casa alle cinque del mattino, magari si era addormentato da pochi minuti quando la casa gli è crollata addosso. Giacomo, come è normale per un papà, era orgoglioso di lui e anche della sua ragazza, Francesca. Aveva il cellulare pieno delle loro foto, ma anche di quelle della moglie, Adelaide, che lui chiamava Eddy. Una donna in gamba. Sindacalista della Cgil delegata ai rapporti con l’Ufficio scolastico, aveva tanta di quella grinta che per qualunque ricorso o contestazione.
Le vittime a Torre Annunziata sono salite a 8.
(in copertina foto ANSA/CIRO FUSCO)