Tortura, la Camera approva il disegno di Legge

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Il provvedimento è passato con 244 voti a favore e 14 contrari, con 50 astenuti. Ora il testo tornerà al Senato dove è già stato approvato con modifiche il 5 marzo

La Camera ha approvato il disegno di legge che introduce il reato di tortura confermando in parte la versione già approvata dal Senato lo scorso 5 marzo. Il testo tornerà a Palazzo Madama. Il disegno di legge è passato con 244 voti a favore e 14 contrari, con 50 astenuti. Il Movimento 5 Stelle aveva chiesto di rinviare a domani il voto per lo svolgimento di una riunione dei gruppi parlamentari di Camera e Senato. L’aula ha però votato contro confermando l’approvazione in serata. La Lega Nord ha votato contro definendo questa norma «un favore ai black block» mentre per il Movimento 5 Stelle, che si astiene, si poteva «fare meglio. Il testo è pieno di espressioni che renderanno difficile, se non impossibile, l’applicazione di questa legge».



ANSA / MAURIZIO BRAMBATTI

TORTURA, CONDANNE DA 4 A 10 ANNI –

Il testo, composto da sei articoli, prevede pene pesanti per chi si macchia di questo reato. Chi impone intenzionalmente ad una persona sofferenze fisiche o psichiche per ottenere informazioni o infliggere punizioni rischia una condanna da 4 a 10 anni di carcere. La sofferenza dovrà essere acuta o ulteriore rispetto a quella che deriva dalla detenzione. Per questo vengono previste delle aggravanti in caso di lesioni o morte. Se la tortura è perpetrata da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio che compie un abuso di potere, la pena è aggravata da 5 a 15 anni.

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TORTURA, LA PRESCRIZIONE VIENE ESTESA A 20 ANNI –

L’istigazione alla tortura vale solo per pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio, con una pena massima di sei anni di carcere se l’istigazione non è accolta e non c’è stata tortura. I termini di prescrizione sono raddoppiati, per cui il processo si estingue in 20 anni. Viene espressamente vietata l’espulsione o il respingimento verso paesi che praticano la tortura di persone provenienti da Paesi in cui la violazione dei diritti umani sia grave e sistematica. Le dichiarazioni estorte con la tortura non sono utilizzabili in un processo e valgono come prova contro gli imputati di tortura. Infine i cittadini stranieri imputati o condannati per tortura in un altro stato da un tribunale internazionale non possono godere d’immunità dalla giurisdizione. Inoltre per loro, se richiesto, ci sarà l’estradizione.