“Torture e corsi di odio nelle scuole islamiche”
26/10/2011 di Tommaso Caldarelli
Il reportage del Daily Mail dall’Inghilterra
Allarme rosso lanciato dal Daily Mail: nelle Madrasse, scuole islamiche contigue alle moschee in cui i bambini di religione coranica ricevono l’equivalente del catechismo per i cattolici, si verificano continui episodi di tortura, di punizioni corporali e di insegnamenti violenti; in ogni caso, queste strutture funzionerebbero da vere e proprie cellule dell’odio, che imbevono i ragazzi di propaganda anti-occidentale e anti-inglesi. Foto e video di cui la redazione è venuta in possesso completano il quadro: il nemico è dietro casa, secondo il Mail, giornale notoriamente conservatore.
LA MADRASSA – Nelle scuole islamiche inglesi perciò si pratica lo Hen, la dottrina delle punizioni corporali rituali islamiche, “così chiamata perché la vittima, piegata su se stessa e chinata, sembra un pollo”. C’è la storia di una “bambina piccola costretta a stare chinata e contorta davanti alla propria classe per un’intera ora”; c’è la bambina di sei anni “calciata sulle gambe e sul volto”; il bambino di otto anni preso a pugni sulla schiena perché aveva sbagliato un’esercitazione, un suo coetaneo tirato per i capelli “perché non pregava abbastanza forte”.
Nessuno di questi casi arriverà davanti al giudice, dice il Daily Mail, se non altro per la pressione della comunità islamica che chiede alle famiglie di ritirare ogni lamentela: “Oltre 400 casi del genere sono giunti alle forze dell’ordine, ma ci sono stati solo due processi”. Il che vuol dire che gli insegnamenti di radicale opposizione all’occidente impartiti nella scuola sono riusciti a colpire nel segno.
PUNIZIONI CORPORALI – Nelle Madrasse viene insegnato ai ragazzi di religione islamica a distanziarsi dal modo di vita britannico e occidentale, perché “influenzato da Satana”.
Chiunque abbia meno di un pugno di barba deve essere evitato “allo stesso modo in cui si sta distanti da un serpente”. I non musulmani vengono definiti “infedeli”
Per il Mail si tratta di “segregazione religiosa e apartheid sociale”: il che potrebbe costituire un quadro di gran lunga preoccupante se si pensa che in Inghilterra esistono almeno 3500 Madrasse del genere.
Le lezioni coraniche sono di due ore ogni giorno; gli studenti “dondolano sulla sedia” mentre l’insegnante parla del Corano rigidamente in arabo.
L’insegnante è entrato e ci ha colpito con un bastone. A me ha colpito sulla schiena. Mi sono arrabbiato perché mi ha colpito. Non gli è permesso toccare nessuno in moschea.
Così racconta uno dei ragazzi che vanno ai corsi nella Madrassa di Lancashire: il suo maestro è uno stimato membro della comunità musulmana, con otto figli, e ha comodamente infranto la regola generale delle scuole coraniche: nessuno viene picchiato. Ma tanto, stando alle foto e alle notizie, lo fanno tutti. E per lungo tempo, scrive il Mail, “situazioni del genere sono state largamente ignorate dai media”. “L’azione di violenza più comune”, dice il Dr Siddiqui, leader del Parlamento Musulmano in Inghilterra, “è il tenere un ragazzo per i capelli e sbattergli la testa contro il muro”. Anche in Italia esistono le scuole coraniche – i numeri viaggiano da un minimo di 50 a un massimo di 150 sul territorio nazionale. Non risultano casi di violenze denunciati: ma, come abbiamo visto, difficilmente le famiglie si recano dall’autorità giudiziaria per affrontare il problema.