Toti Lombardo, l’ultimo trota che si tuffa in politica

Categorie: Italia

Il governatore uscente della Regione Siciliana lancia il suo ragazzo 23enne. Proprio come aveva fatto Umberto con Renzo. Ed è pronta una invidiabile macchina elettorale

Ha 23 anni, studia giurisprudenza a Roma, ha ottime capacità relazionali: è questo un primo sommario identikit di Toti Lombardo (foto da Facebook), l’ultimo dei figli di papà calato nel mondo della politica, il ragazzo destinato a conquistare un posto da deputato regionale, nella Sicilia fino a luglio governata dal genitore Raffaele.



DI PADRE IN FIGLIO – Sulla scia del Senatur Bossi dunque, piazza il suo Trota anche il leader nazionale del Movimento per l’autonomia, il partitino regionale che nel 2008 grazie ad una favorevole legge elettorale e ad una fortunata alleanza con Berlusconi al Sud era riuscito a portare in parlamento onorevoli e senatori. Il termine Trota non vuole essere etichetta dell’incapacità di fare politica o dell’inopportunità dell’avventura elettorale, per carità. Non bisogna mai fornire giudizi affrettati e o pregiudiziali. Ma avere lo stesso cognome di un presidente di Regione uscente, esserne il figlio, indubbiamente in una competizione combattuta con l’arma delle preferenze aiuta molto. Anzi, solleva più di un sospetto sul fatto che la candidatura sia stata ratificata per non disperdere o perdere il consenso accumulato in anni di attività politica e di governo.



COME RENZO? – Bisogna prendere allora atto di un dato: le polemiche che hanno travolto il leader del Carroccio Bossi (suo figlio Renzo fu eletto al consiglio regionale della Lombardia nel 2010, stesso caso di Lombardo) non hanno inibito i colleghi politici nel lanciare l’ascesa dei loro ragazzi. E c’è da sperare che Toti mostri abilità ben più onorevoli – è proprio caso di dire – del Trota padano. Ritrovarci con un nuovo figlio di papà impacciato sulla scena sarebbe l’ultima cocente delusione della casta già tartassata per gli sprechi e l’inefficienza.



QUANDO IL GOVERNATORE SMENTIVA – Di Toti, ad oggi, si sa ancora poco. I “like” di Facebook svelano una passione per il rock, i Morphine, i Queen, Tim Buckley. Per conoscere qualche dettaglio della sua personalità bisogna affidarsi a quanto raccontato dal padre al sito Live Sicilia nel giugno scorso e riportato oggi dal Fatto in un articolo a firma di Valerio Cattano. Interrogato su un possibile impegno elettorale del suo ragazzo, il governatore rispondeva:

Mio figlio candidato? È una notizia per far paura agli avversari. Non è nei progetti miei, ma soprattutto non è nei progetti di questo mio figlio. Toti ha una grande passione per la politica, ha capacità di relazioni fortissime. Ha queste capacità ma come io gli ho consigliato, prima è meglio laurearsi in Giurisprudenza. Se poi ci saranno le condizioni per lanciarsi in politica, nessuno glielo impedirà.

E ancora:

Al liceo classico Toti mi pare sia stato eletto nel consiglio d’istituto. È un tipo che lega parecchio, un ragazzo in gamba, preparato. Non mi rivedo in lui, io ero timidissimo.

 

 

SITO, FAN, E QUARTIER GENERALE – La macchina elettorale di Lombardo jr, garbato, scaltro e diligente, è già pronta. Volantini e manifesti con il volto da bravo ragazzo sono già in stampa. Pagina fan di Facebook e profilo Twitter sono pronti per postare messaggi, link e appuntamenti. Lo slogan della campagna dà il nome al sito web: “Liberi di crederci”.  Il quartier generale è stato allestito nel centro di Catania, in via Cimarosa 16. Organizzazione degna di un politico navigato.

ABITUDINE ITALIANA – Oltre a Renzo e Toti anche altri giovani che hanno provato a seguire le orme del papà che conta. Cristiano Di Pietro, ad esempio, figlio del leader dell’Italia dei Valori, si è candidato in Molise alle Regionali 2011. Geronimo La Russa, avvocato, figlio dell’ex ministro della Difesa, ha ottenuto consulenze nelle società del padre ed è vicepresidente dell’Automobile Club di Milano. Stefania Craxi, figlia di Bettino, nel 2006 entra in Parlamento dopo essersi candidata per Forza Italia ed ottiene l’incarico di viceministro degli Esteri. Attualmente guida il movimento politico dei Riformisti Italiani. Le ultime polemiche hanno preso di mira il sottosegretario al Welfare del governo tecnico Michel Martone, che pare sia stato segnalato da suo padre al senatore Dell’Utri.