Tutti i redditi dichiarati dai parlamentari italiani
14/04/2014 di Alberto Sofia
Resta ancora il più ricco tra i leader di partito, ma Silvio Berlusconi ha visto “crollare” il proprio reddito imponibile dai 35,4 milioni del 2011 a 4,5 milioni di euro del 2012. Il dato emerge dall’anagrafe patrimoniale dei senatori della XVII legislatura, consultabile da questa mattina. Il leader di Forza Italia, non più presente in Senato dopo la condanna definitiva per frode fiscale e la decadenza, paga la crisi delle aziende controllate, Mediaset su tutte. Tra i redditi consultabili ci sono anche quelli di alcuni membri dell’esecutivo: tra questi è Maurizio Lupi il ministro più ricco del governo Renzi, mentre il più “povero” è Maria Elena Boschi. Non sono ancora disponibili le dichiarazioni dello stesso presidente del Consiglio, del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, di quello dello Sviluppo Federica Guidi, del Lavoro Giuliano Poletti e degli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta. Il presidente del Senato Pietro Grasso risulta invece più ricco della collega Laura Boldrini della Camera. Reddito «zero» dichiarato da diversi deputati del MoVimento 5 Stelle.
I REDDITI CONSULTABILI – Nonostante la decadenza, il reddito imponibile dichiarato da Silvio Berlusconi risulta ancora consultabile. Rispetto all’anno precedente, trentuno sono i milioni di euro dichiarati in meno dall’ex Cavaliere nel 2013, riferiti periodo d’imposta 2012. Se Berlusconi ha dichiarato 4.515.298 euro, a Palazzo Madama gli altri leader di partito sono molto distanti. L’attuale segretario di Scelta civica e ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, nel 2012 ha dichiarato un imponibile di 117.671 euro, mentre il leader dell’Udc, il presidente della commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, ha comunicato nel 2012 un imponibile di 86.713 euro.
Tra i redditi consultabili riferiti ai ministri, Maurizio Lupi è risultato il più ricco: il titolare delle Infrastrutture è in testa con un imponibile di 282.499 euro. Al secondo posto “virtuale”, il ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini, con 200.861. Al gradino più basso del podio dei redditi, la già citata Stefania Giannini. Seguono il titolare della Difesa Roberta Pinotti con 110.603 euro, la responsabile della Farnesina Federica Mogherini con 109.117, il titolare del Viminale Angelino Alfano a quota 105.186, il ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina con 102.383. Sotto quota 100mila resta Graziano Delrio, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e fedelissimo renziano (98.848 euro). Così come la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, quella della Pubblica amministrazione Marianna Madia – che possiede anche un appartamento, un box e due porzioni di fabbricati, in nuda proprietà, oltre a guidare una Fiat Panda del 2009, ndr – e il Guardasigilli Andrea Orlando (questi ultimi tre con 98.471 euro, ndr). “Soltanto” 81mila 871 euro per il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti. Ma la “più povera” risulta la ministra per le riforme Maria Elena Boschi, con 76mila 259 dichiarati. Mancano ancora i dati sui redditi imponibili dichiarati da Matteo Renzi, Pier Carlo Padoan, Federica Guidi, Giuliano Poletti, Maria Carmela Lanzetta.
PIETRO GRASSO PIÙ RICCO DI LAURA BOLDRINI – Il presidente di Palazzo Madama, Pietro Grasso, è risultato nel 2012 più ricco della “collega” della Camera dei deputati, Laura Boldrini. Se la seconda carica dello Stato ha dichiarato un reddito imponibile di 176mila 499 euro, la presidente di Montecitorio ha dichiarato 6mila 314 Euro al fisco italiano. La terza carica statale ha poi percepito come funzionario dell’Unhcr (l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, del quale è stata portavoce) 94mila 304 euro, non soggetti all’imposizione nazionale (è stata applicata una ritenuta alla fonte da parte delle Nazioni Unite, ndr).
I CAPIGRUPPO ALLA CAMERA – Tra i capigruppo alla Camera, reddito più alto per Lorenzo Dellai (Per l’Italia), mentre il più povero è Giuseppe Brescia del M5S (nullatenente, nel 2013 non ha presentato la denuncia dei redditi). Il presidente dei deputati dei Popolari per l’Italia ha un reddito imponibile di 193.299 euro, seguito da Andrea Romano, capogruppo di Scelta Civica, con 186.095. Poi è la volta di Renato Brunetta: il capogruppo di Forza Italia alla Camera ha denunciato 178.756 euro di reddito imponibile: possiede un terreno e 5 case: una a Venezia, una a Roma, una a Ravello, una a Riomaggiore e una a Monte Castello (Pg). Il capogruppo forzista possiede anche tre macchine: una Jeep Wrangler, una Fiat 110 F del 1968 e una Lada Niva, auto russa prodotta negli stabilimenti di Togliatti (la città russa vicina al fiume Volga, nota anche come Togliattigrad, che nel 1964 assunse questo nome in memoria dell’ex segretario del Pci, ndr). Con 178.756, Giancarlo Giorgetti della Lega Nord segue con 133.907 euro. C’è spazio anche per Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto, con 129.758, Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia con 106.944 euro, Nunzia De Girolamo di Ncd con 98.471 euro, Roberto Speranza con 35.895 euro, Gennaro Migliore di Sel con 20.124 euro.
I CAPIGRUPPO AL SENATO – Per quanto riguarda i capigruppo al Senato, invece, il più ricco è Karl Zeller, presidente del gruppo Svp, che nel 2013 (sempre relativo al periodo d’imposta 2012) ha dichiarato 383.826 euro. Ben 47 volte di più rispetto a quanto dichiarato da Maurizio Buccarella del MoVimento 5 Stelle, che ha dichiarato nel 2013 appena 8.024 euro. Al secondo posto, invece, c’è il capogruppo Pd Luigi Zanda, con 142.873 euro. Terzo il leghista Maurizio Bitonci con 106.774. Poi in lista ci sono Maurizio Sacconi (Ncd) con 104.976, Paolo Romani (Forza Italia) con 101.003, il capogruppo di Per l’Italia Lucio Romano con 71.992, quello di Gal Mario Ferrara con 46.945. Infine Loredana De Petris di Sel con 25.714, Gianluca Susta di Scelta Civica con 21.038. E il già citato Buccarella, neo capogruppo al Senato.
5 STELLE E REDDITO ZERO – Gran parte dei membri del gruppo 5 stelle alla Camera non ha denunciato reddito imponibile per l’anno fiscale 2013: tra coloro che hanno dichiarato «zero» anche il vicepresidente Luigi Di Maio e il presidente della commissione di Vigilanza Rai, Roberto Fico. Se il vice-Boldrini a Montecitorio ha speso per la campagna elettorale circa 3mila euro, il secondo non ha sostenuto alcun esborso. Alessandro Di Battista ha dichiarato invece un imponibile di 3.176 euro, una spesa di 145 euro per la campagna elettorale: ha come proprietà il 30% delle quote di una Srl. Tra gli altri nomi noti, Roberta Lombardi ha denunciato un reddito imponibile di 22.672, mentre Carlo Sibilia 19.764 euro.