Una volta per tutte: Beppe Grillo non deve presentare il 730

Beppe Grillo deve consegnare il suo 730. Lo titolano diversi quotidiani in queste ore e lo pretende Palazzo Madama dove il presidente Pietro Grasso punta il dito sulla situazione reddituale del “losco” tesoriere del Movimento. Il capo del Movimento, in base alle nuove normative, sarebbe di fatto il tesoriere della associazione e dovrebbe render conto ai palazzi della “Kasta” quanto esattamente ha dichiarato nell’ultimo anno.

Foto copertina e pezzo LaPresse
Foto copertina e pezzo LaPresse

GRILLO E LA GRANA REDDITO – La richiesta, pur senza citare il diretto interessato, è partita dal Presidente del Senato. La riporta oggi Repubblica, che ripercorre tutte le tappe della vicenda:

La vicenda inizia quando nell’ottobre scorso Boccadutri si accorge che a Grillo spettano. da statuto, l’amministrazione e la gestione dei fondi dell’Associazione. Di fatto, un incarico che un paio di leggi sembrano equiparare a quello di tesoriere e gli imporrebbero di comunicare al Parlamento la “situazione patrimoniale e reddituale”. Le interpretazioni però si sprecano. E Grasso fa sapere che Palazzo Madama non è competente. Poi la riforma del finanzaimento pubblico dei partiti cambia il quadro. Con la nuova legge i soggetti che svolgono «funzioni analoghe» a quelle del tesoriere sono obbligati a pubblicare lo stato patrimoniale.

GRILLO E IL 730 CHE NON C’È – Ma Beppe Grillo deve presentare il suo 730? Torniamo indietro di qualche mese, quando il leader stesso dal palco del V Day3 urlava: «Il mio 730 è a zero da quattro anni sono l’unico che fa politica e ci ha rimesso dei soldi». Curioso che il genovese parlasse del 730, dato che non è né un dipendente né un pensionato, e dovrebbe invece avere semmai una partita Iva.
All’epoca in cui furono rese note le dichiarazioni dei redditi dell’anno 2005 (accadde nell’aprile del 2008), il reddito di Grillo per quell’anno era abbastanza alto:

Grillo Giuseppe. Data di nascita: 21 luglio 1948. Reddito di lavoro autonomo dichiarato nel 2005: 4.272.591. Imposta netta: 1.823.010.

GRILLO, LA PORSCHE E I VILLONI – Non solo: in passato altri quotidiani si preoccuparono delle dichiarazioni del presidente dell’Associazione Movimento 5 stelle. Nel febbraio 2013 il Giornale, in un articolo a firma di Gabriele Villa, fece i conti in tasca al comico genovese e alla sua creatura. Iniziando dalle case di Beppe:

Un attico in corso Europa a Genova, poi trasformato in un centro benessere, quindi l’acquisto di una villa al Pevero, in Costa Smeralda e di tre appartamenti nel residence Marineledda nel golfo di Marinella, vicino di casa, a suo tempo, dunque di Silvio Berlusconi. Investimenti sempre in tandem col fratello, da cui rileverà la maggioranza assoluta, 99 per cento, dell’immobiliare Gestimar di Genova, che nel 2006 ha denunciato 12 appartamenti in provincia di Genova, per un reddito imponibile di 53.530 euro ma che ha anche usufruito del berlusconiano condono tombale, guarda caso, uno dei bersagli preferiti nelle varie satire di Grillo.

Il Giornale parlò anche delle sue auto, elencate in modo certosino: Porsche, Chevrolet Blazer, una Maserati, una Ferrari 308 bianca e una Ferrari Testarossa. E la dichiarazione dei redditi:

Grillo ha dichiarato nel 2006 un reddito imponibile di 4.272.591 euro, mentre il settimanale statunitense Time nel 2008 promuove il suo diario internet tra i 25 più influenti del globo. Un palco virtuale da cui il nostro finto povero arringa in media, oltre 200mila persone al giorno. Nella dichiarazione 2006 a Grillo arrivano dalla Marangoni, l’agenzia, che ha sempre seguito i suoi spettacoli, 3.942.038 euro, 512.132 euro provengono dalla Siae, 69.784 dalla Casaleggio associati, l’agenzia che gestisce il suo blog, 45mila dalla Feltrinelli (con cui ha pubblicato il libro Tutto il Grillo che conta); 15.500 dal settimanale Internazionale, per cui scrive.

Al tempo, come riportò il Giornale, il negozio on line di www.beppegrillo.it nel sito di partenza (Beppegrillo.it), gestito dalla Casaleggio associati di Milano, contava nel 2006 un fatturato sui 1.187.724 euro con un reddito imponibile di 380.505 euro. Qualche mese fa, davanti alla battuta gridata sul palco del terzo Vday, c’è chi ricordò in rete “l’abbaglio” del comico e non solo quello:

 

Ora resta da capire come il capo del Movimento replicherà alle domande insistenti che provengono da Palazzo Madama: presentando magari il modello corretto. Forse.

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