In Senato si pensava potesse oggi l’ora delle votazioni per il disegno di legge Cirinnà sulle Unioni civili. Ma un accordo non è stato trovato sul taglio degli emendamenti e su richiesta del Senatore De Petris, Sel, approvata per alzata di mano, la seduta è stata sospesa per poi riprendere domani mattina alle 9.30. Potremmo parlare di “doccia fredda” per il Pd, trovatosi senza l’appoggio del Movimento Cinque Stelle. Quest’oggi il senatore renziano Andrea Marcucci, “padre” del maxi-emendamento che cancella quasi tutte le proposte di modifica aveva rivendicato: «Oggi si voterà il ‘canguro’, contro il solito ostruzionismo della Lega. Pd vuole le Unioni civili, basta ritardi». Non è servita nemmeno l’ultima riunione tra Pd, Area Popolare, Carroccio e Forza Italia: ai dem non basta l’eliminazione dei 4500 emendamenti leghisti. Il motivo? Resterebbero comunque un centinaio di emendamenti premissivi, “mini canguri” che metterebbero a repentaglio sia l’articolo 5 relativo alle adozioni che l’intera legge.
Resta ancora il nodo relativo alla libertà di coscienza chiesta dai cattodem ai vertici del Pd, dopo la mancata riformulazione del «super canguro» che taglierebbe anche la loro proposta di modifica principale. Ovvero, la trasformazione della stepchild adoption (l’adozione del figlio del partner, contestata da Ap, opposizioni e dagli stessi catto dem) in affido rafforzato. Ma Ap e centristi rivendicano ancora una votazione per parti separate.