Usare le ONG per spiare e destabilizzare non è una buona idea

Categorie: Mondo

La conferma che USAID è impiegata per operazioni d'intelligence e destabilizzazione mette a rischio il sistema degli aiuti internazionali

La scoperta da parte di Associated Press che USAID aveva costituito un’azienda per creare e gestire un clone di Twitter da offrire ai cubani rischia di essere foriera di conseguenze negative per il settore degli aiuti internazionali.



ANCHE NOI NEL NOSTRO PICCOLO – L’Italia ha l’ENI, l’azienda petrolifera nazionale che da tempo gestisce in molti paesi la politica estera italiana e che è noto veicolo delle nostre operazioni di spionaggio all’estero, come un improvvido Renzi ha confermato di recente a Londra:



«l’Eni è oggi un pezzo fondamentale della nostra politica energetica, della nostra politica estera e di intelligence. Cosa vuol dire intelligence? I servizi, i servizi segreti.  E’ un pezzo fondamentale della nostra credibilità nel mondo.»

NON SI DICE – Che lo sia non è un mistero, che lo dica il Presidente del Consiglio nel corso di una trasmissione televisiva è imbarazzante e foriero di problemi, sia per l’azienda che per il nostro paese. Lo stesso si può dire della scoperta di USAID impegnata in una Psychological Operation (PsyOps) o Operazione psicologica chiaramente interessata alla destabilizzazione del regime cubano. l’United States Agency for International Development (USAID) fu creata nel 1961 dall’allora presidente John Fitzgerald Kennedy per migliorare l’efficacia dell’assistenza allo sviluppo approvata dal Congresso con il Foreign Assistance Act.



IL GIGANTE DEGLI AIUTI – Da allora l’agenzia è cresciuta in tutti i sensi e ha sempre operato di conserva con il Dipartimento di Stato, fino a quando durante le amministrazioni Bush non è stata definitivamente integrata con il sistema della diplomazia americana. USAID ha spesso accompagnato o seguito gli interventi militari americani. A differenza di molte alte agenzie o anche delle aziende americane che diventano strumento più o meno segreto del governo, basta ricordare il coinvolgimento attivo delle grandi corporation delle telecomunicazioni nello scandalo Datagate, USAID è pero un’organizzazione intitolata al supporto allo sviluppo nei paesi più sfortunati al mondo e vederla coordinarsi con i militari americani in Afghanistan e Iraq non è stato uno spettacolo edificante.

UNA PESSIMA IMMAGINE – Gli ultimi anni hanno profondamente cambiato l’immagine, se non la natura, dell’agenzia che oggi fatica a recuperare quel minimo di credibilità perduta. Se un tempo infatti rappresentava la mano generosa degli Stati Uniti, negli ultimi anni si è affermata nel ruolo di carota offerta agli abitanti dei paesi occupati, mentre i militari facevano il bastone. L’idea dell’aiuto umanitario è però agli antipodi di una tale concezione, che attiene più al un bieco do ut des politico che allo slancio umanitario disinteressato o, al limite, a una genuina intenzione di riparare i danni fatti dove gli Stati Uniti hanno portato la guerra.

LEGGI ANCHE: Il «Twitter cubano» della CIA per rovesciare Castro

PROMUOVERE LA DEMOCRAZIA – Una crisi di credibilità che si ritrova anche nella debole risposta allo scoppio dello scandalo ZunZune, questo il nome scelto per il finto Twitter cubano. Una smentita che non smentisce. Di più, essendo USAID focalizzata sull’ottenimento di precisi obiettivi di politica esteri, non mostra quella determinazione necessaria per portare a termine gli obbiettivi che si propone. Quanto realizzato da USAID in Afghanistan e Iraq è presto finito in rovina e non si può dire che gli interventi in circostanze diverse, come i soccorsi alla popolazione di Haiti colpita da un tremendo terremoto abbiano avuto un esito molto diverso. Oggi USAID dice che ZunZuneo rientrava perfettamente negli scopi pubblicamente dichiarati dell’Agenzia, tra i quali c’è appunto l’attività di creazione di spazi di democrazia, ma l’abbandono repentino dell’impresa, durata dal 2009 al 2012, dice anche che non tutto è così trasparente e ovvio come sostiene l’agenzia e non solo perché non ci prova nemmeno a far lo stesso in casa dei tiranni buoni alleati.

UN PROBLEMA PER TUTTI – Da qui risultano più comprensibili le ripetute prese di posizione di Putin e di altri capi di stato autoritari come l’egiziano Sisi contro le ONG straniere. Il leader russo le ha proibite in patria e non ha mancato di accusarle anche della destabilizzazione in Ucraina e non si può dire che abbia avuto tutti i torti. Oltre ad USAID sono infatti parecchie le ONG occidentali che si sono fatte strumento di sovversione o disinformazione nei confronti di governi considerati da abbattere. Clamoroso il caso di Reporter Senza Frontiere, l’ONG francese impegnata in vere e proprie campagne di disinformazione contro Cuba e altri paesi ostili agli Stati Uniti. Lo stesso fondatore, Robert Ménard, ha ammesso di aver ricevuto fondi dal National Endowment for Democracy (NED), creato da Ronald Reagan per promuovere l’agenda della Casa bianca nel mondo e dal Center for a Free Cuba, un’organizzazione d’estrema destra che punta al rovesciamento di Cuba. Notizie che hanno spinto l’ONU e il World Summit on the Information Society a bandirla. Nel 2013 Ménard ha lasciato la sua creatura e annunciato di aver siglato un contratto milionario con il Qatar per la creazione di un’agenzia stampa devota alla difesa dei diritti dell’informazione,ma non gli dev’essere andata troppo bene se poco dopo si è candidato a sindaco di Béziers e ha aderito al Front National di Le Pen, completando così una parabola che l’aveva visto prima tra i francesi cacciati dall’Algeria e da sempre vicino idealmente allo spirito colonial-civilizzatore nei confronti dei paesi extra-europei.

PAGANO GLI INNOCENTI – Oggi l’ONG cerca di recuperare credibilità, ma è in evidenti difficoltà, il suo sito italiano ad esempio è fermo al 27 aprile 2013, ma più che i danni a alla reputazione di RSF e delle sue classifiche sulla libertà di stampa, il danno è più ampio e va a colpire anche le iniziative simili, per quanto animate da scopi e sentimenti migliori, proprio come la storia di USAID va a minare il difficile campo nel quale si muovono le poche organizzazioni umanitarie finanziate dall’Occidente e facilmente sospettabili di essere impegnate nello spionaggio, se non attivamente nella destabilizzazione del paese ospite, poco importa se USAID non è una ONG, dal momento che finanzia un social network può benissimo finanziare l’attività di ONG moleste di cui non mancano gli esempi, a cominciare da quell’Invisibile Children che montò la campagna di grande successo Kony 2012 e poi quando implose si scoprì fin troppo aderente all’agenda americana per l’Africa, tanto che servì esclusivamente ad autorizzare il dispiegamento di truppe nel cuore dell’Africa. Questo genere d’attività oltre a svelare pubblicamente l’ipocrisia di tanti sedicenti democratici finisce così per dirottare energie dagli scopi nobili ai più meschini e per di più finisce per penalizzare anche chi potrebbe ricevere aiuto dalle organizzazioni più o meno genuine, oltre ad assestare colpi dolorosissimi anche alla credibilità delle rarefatte ONG efficienti e devote alla loro missione. Dopo secoli di questa musica però il gioco si è rotto e ora anche le ONG rischiano di fare la fine dei missionari inviati a convertire i civilizzandi alla sottomissione del buon cristiano nei confronti del Cesare imperialista. Vittime collaterali di apprendisti stregoni che hanno la pretesa di dirigere o influenzare il corso della storia d’interi paesi a beneficio dei propri, e che oggi usano travestirsi da organizzazioni umanitarie e benemerite in maniera molto simile a quando i loro antenati spacciavano la colonizzazione come una meritoria impresa civilizzatrice a beneficio dei colonizzati.