Vacanze studio, tutto quello che c’è da sapere

Categorie: Economia

Tra pochi giorni finirà la scuola e molti studenti partiranno con agenzie specializzate verso destinazioni estere al fine d'imparare al meglio la lingua e la cultura del posto. E' necessario però soppesare pro e contro tra costi, pericoli ed il rischio che i ragazzi imparino ben poco di quanto loro impartito

Ancora pochi giorni e per gli studenti italiani di ogni ordine e grado arriverà il momento di salutare la scuola e di concentrarsi sulle vacanze estive, quel magnifico trimestre dove i libri rimangono nel cassetto e ci si impegna a vivere al meglio l’estate tra sole, mare e divertimento.



IL PROGETTO – Nonostante il periodo fortunato però molti genitori, di concerto con i figli, pensano che potrebbe essere utile investire tempo e denaro in un progetto alternativo che coniughi divertimento e studio, magari di una lingua straniera. Parliamo delle vacanze studio, ovvero un periodo di durata variabile a seconda del programma in cui lo studente si trova impegnato ad imparare una lingua nuova direttamente sul posto, tra lezioni frontali ed esperienza in strada. Si tratta di un’esperienza sicuramente importante ma che va affrontata al meglio per evitare che si trasformi in una specie di vacanza di lusso.



L’INVITANTE BROCHURE – Tutto comincia un mese prima della fine della scuola. In atrio iniziano a comparire le brochure di numerose agenzie specializzate in viaggi studio all’estero per studenti. Queste sono impaginate con cura e mostrano sia un’attività scolastica in aula sia momenti di svago tra ragazzi di varia nazionalità. Nell’opuscolo si promettono amicizie, storie di vita, esperienze di varia natura, tutte cose necessarie per rendere la vacanza entusiasmante. In piccolo poi compaiono le tabelle con i prezzi, spesso a tre zeri, comprensivi però del viaggio, dell’alloggio e delle spese di permanenza.



LA PROPOSTA DEL PROF – A volte questo prodotto può essere proposto direttamente dall’insegnante. Parliamo di professoresse che hanno collaborato per anni e che magari si offrono di portare la propria classe all’estero solo per il gusto di aiutare i propri ragazzi a rafforzare le proprie basi. Del resto, come vedremo più avanti, gli accompagnatori godono di un rimborso spese ed anche le insegnanti in genere lo fanno per vivere un’esperienza con i propri alunni. I ragazzi poi possono trovarsi davanti due scelte: o vivere con i propri compagni di viaggio italiani in un hotel nel quale troveranno altre comitive di diversi paesi oppure potranno scegliere di vivere un’esperienza in famiglia così da appropriarsi oltre che dell’idioma, anche della cultura di un luogo.

LE AGENZIE SPECIALIZZATE – Basta una veloce ricerca in Internet per comprendere la quantità delle società pronte ad offrire una vacanza studio agli studenti. Parliamo ad esempio di EF Education, di Sprachcafè, di Interstudio, di Cts, di Studytours. Parliamo di agenzie di viaggi specializzate però nel business della vacanza studio per studenti. Oltre a vendere un soggiorno quindi si offrono lezioni intensive con personale locale da svolgersi rigorosamente in lingua. Per farci invece un’idea reale dei prezzi, dobbiamo prima tenere conto delle destinazioni. La maggior parte di queste offrono il Regno Unito e Malta per l’inglese, la Francia, la Germania e la Spagna. Con il passare degli anni poi si sono moltiplicate le destinazioni extra-europee. Non è quindi raro trovare dei corsi di lingua da svolgersi negli Usa, in Canada o anche in Australia.

I PREZZI – Il prezzo dipende poi dalla tipologia di corso. Si possono frequentare classi di soli italiani o miste con stranieri mentre l’insegnante puo’ essere l’accompagnatore oppure un esperto del luogo. Inoltre tutte le agenzie provvedono a fornire personale specializzato che assisterà i ragazzi per tutta la durata del loro soggiorno nel paese estero scelto. Infine vengono garantiti voli di linea o con compagnie low cost. Il prezzo in sostanza è determinato da queste variabili, oltre al periodo di viaggio scelto. Parliamo pur sempre di un’agenzia. Inoltre esistono aziende, come Ef, che forniscono con un piccolo extra un servizio di assistenza in Italia per tutti gli studenti la cui residenza è lontana dall’aeroporto di partenza. Con un sovrapprezzo si li va a prendere nel loro capoluogo di provincia di riferimento e li si accompagna allo scalo di partenza da dove poi si dirigeranno verso la destinazione finale.

LE DESTINAZIONI – E non è tutto. Le agenzie forniscono pacchetti studiati per alunni la cui età è compresa tra 9 e 18 anni. Ciò significa che i corsi variano sia a seconda dell’età dei partecipanti sia a seconda della loro preparazione. Anche le destinazioni saranno quindi studiate per venire incontro alle necessità dei ragazzi. Secondo i dati raccolti dall’Isnart, l’Istituto Nazionale ricerche turistiche, raccolto da Nanni Magazine, nel 2008 sono stati 1,3 i milioni di studenti che hanno fatto un viaggio studio, per un fatturato di 375 milioni di euro. A sentire le agenzie, poi, come nel caso di Ef Education, nonostante la crisi il volume di vendite è rimasto molto alto, segno che le famiglie sono disposte ad investire cifre importanti per il benessere culturale dei figli.

IL PRESTITO – Come possiamo vedere dagli screenshot tratti da alcuni dei siti delle principali agenzie italiane, parliamo comunque di prezzi mediamente importanti ma sono in molti quelli disposti a compiere sacrifici pur di aiutare il proprio figlio in un’esperienza che, vista l’importanza delle lingue, non potrà che fargli bene. E per coloro che invece hanno difficoltà con il passare degli anni sono nati dei prestiti appositi finalizzati al pagamento di una vacanza studio. Supermoney ci parla della possibilità di contrarre prestiti personali rappresentano la soluzione migliore. Parliamo nello specifico di un finanziamento per la vacanze, con una somma che può arrivare fino a 30 mila euro se la vacanza è per Paesi decisamente lontani dall’Italia.

UN PREZZO MEDIO DI 2200 EURO – Il rimborso avviene con rate tra i 18 e gli 84 mesi ed i requisiti necessari sono un’età inferiore a 75 anni, un reddito documentabile continuativo e la residenza in Italia per poter usufruire del finanziamento desiderato. Certo, magari come vedremo 30 mila euro sono una cifra sicuramente eccessiva rispetto alle necessità effettive. Il vantaggio di acquistare un pacchetto studio sta nella possibilità di poter comprendere nel prezzo, parliamo di circa 1500 – 2200 euro medi che includono sia il viaggio in aereo sia l’alloggio, oltre alle spese per la scuola ed una serie di attività ed escursioni già comprese. A quel punto i ragazzi partono con una media di 500 euro aggiuntivi per potersi divertire senza alcun pensiero dedicandosi magari allo shopping.

LA PROPOSTA DI AGOS/DUCATO – La proposta di finanziamento sovra-illustrata è quella di Agos – Ducato segnalata da Economia.leonardo.it ed ovviamente i tassi d’interesse dipenderanno dal periodo di restituzione. Si parte da un Tan del 5.89 mentre per quanto riguarda un prestito da 13 mila Euro, il Taeg sarà del 6,97 per cento. Quindi vuol dire che per un prestito di tale importo,  restituibile in 84 rate si dovrebbe pagare ogni mese 193 euro. In sostanza si tratta di un’esperienza da valutare con attenzione per via dei suoi pro e dei suoi contro. Ad esempio le lezioni non avranno mai la durata di quelle “normali”. Ciò significa che mediamente il ragazzo passerò in istituto tre ore al giorno o poco di più. Certo, il grosso sta nelle relazioni esterne alla scuola, magari con studenti di altre nazionalità, ma tutto dipenderà anche dal luogo in cui si sceglierà di andare.

LA DESTINAZIONE E’ IMPORTANTE – Se Edimburgo può lasciare l’amaro in bocca ad un teenager vivace sia per via del clima sia per la mancanza di divertimenti esistono altre località come Malta che invece attirano e non poco l’attenzione dei ragazzi. In questo caso la palla passa ai genitori. Sono loro infatti, di concerto con l’agenzia a dover scegliere la destinazione più consona per il futuro dei loro figli, in quanto a volte le condizioni si prestano a facilitare le conoscenze interpersonali piuttosto che ad incentivare il ruolo della lingua. Su una cosa è necessario essere chiari: data l’importanza di questo business nelle varie economie locali, gli abitanti manterranno sempre la giusta serietà nei confronti dei ragazzi.

I DATI DELL’UFFICIO STATISTICO NAZIONALE – Parliamo ad esempio di Malta. Nell’arcipelago si puo’ vedere senza problemi la televisione italiana, e nella fattispecie il tg regionale siciliano. Questo puo’ rappresentare un handicap, eppure quando i locali sono alle prese con gli studenti, di qualsiasi nazionalità, non esitano ad esprimersi solo in inglese. Per capire bene il valore di questo business affidiamoci all’ufficio statistico nazionale il quale comunica che nel 2011 c’erano 38 scuole specializzate nell’insegnamento dell’inglese ai 69.247 studenti provenienti da tutta Europa e giunti nell’arcipelago. Queste scuole hanno impiegato 1.287 insegnanti che hanno seguito i giovani per una permanenza media nell’arcipelago di 2,6 settimane.

TREND IN CRESCITA – L’Indipendent invece ci dice che nel 2012 il numero di studenti giunti a Malta è aumentato raggiungendo quota 81.911 unità, con una crescita del 18,1 per cento. I due terzi di loro giungono dall’Italia -in testa alla classifica, dalla Germania, dalla Francia e dalla Spagna.  Del resto, come certifica uno studio del governo maltese datato 2008, il turismo nel periodo giugno – ottobre genera qualcosa come un gettito di 478 milioni di Euro e su 633.000 visitatori, 100.000 sono studenti o persone la cui età non supera i 24 anni.

L’IMPEGNO DEL GOVERNO – Il settore poi contribuisce al 25 per cento del Prodotto Interno Lordo ed al 27 per cento dell’occupazione nazionale. Da questi numeri si capisce quanto il turismo in generale e quello studentesco in particolare incidano sull’economia nazionale maltese e perché costoro prendono molto sul serio l’affare “vacanze studio”. Il governo ha poi stanziato fondi per ampliare gli spazi turistici nella costa a nord di Valletta, comprendente Pembroke, Sliema e St.Paul, casualmente quelle dove si concentrano la maggior parte degli studenti “clienti” di agenzie di viaggi studio. Tra queste è presente anche l’area di St.Giljan.

UN REPORTAGE DA MALTA – Qui arrivano i ragazzi prossimi alla maggiore età e che quindi, qualora abbiano superato i 18 anni, non sono più sottoposti al controllo diretto dei propri accompagnatori, a parte per quanto riguarda il rispetto del “coprifuoco”, previsto in ogni contratto. Una volta arrivati al centro del villaggio ci si rende conto di cosa significhi per Malta ospitare una media di 5000 studenti al giorno per tutta l’estate: McDonalds, KFC, Pizza Hut, Hard Rock Cafè ed un numero incredibile di locali e di giovani a spasso per le vie della zona. Alcuni inservienti di questi pub distribuiscono volantini nei quali s’invita ad entrare ed acquistare una consumazione per averne un’altra gratuita.

TRA SVAGO E RISCHI – Non mancano le discoteche, magari gestite dall’agenzia. La spiaggia poi viene presa d’assalto dai ragazzi con i responsabili delle varie aziende che cercano di verificare che non succeda nulla di sconveniente. Poi magari si torna in spiaggia alle 5 del mattino e si vedono coppie di adolescenti appartati protetti dall’asciugamano. Tale promiscuità puo’ portare a dei problemi come nel caso di ragazze andate nel panico per via dell’interruzione del ciclo o nel caso di rapine o di aggressioni. Insomma, il rischio reale è dato dal fatto che i giovani possano perdersi nella situazione imparando poco (o nulla) l’inglese concentrandosi in altre attività, facilitati dal fatto -almeno gli studenti del belpaese- che volendo potrebbero esprimersi in Italiano, anche se i locali faranno di tutto per non rispondere, appunto per salvaguardare i loro affari.

CONDIZIONI FERREE – Per questo motivo le agenzie impongono delle regole ferree da rispettare. Parlavamo ad esempio del coprifuoco. Ogni azienda impone delle regole precise nel vademecum fornito ai genitori. Si tratta di condizioni base del contratto, quindi da rispettare. Alcune di queste prevedono il rimpatrio forzato a carico del genitore qualora il ragazzo si macchi di episodi sconvenienti come fughe notturne, problemi con alcol e stupefacenti reati di varia natura, oltraggio a pubblico ufficiale. Oltre a trattarsi di una vacanza questa è un’occasione formativa e per questo motivo ogni comportamento sopra le righe non verrà tollerato, anche in rispetto della somma spesa dai genitori per regalare un’esperienza proficua ai ragazzi.

LA NECESSITA’ DI UN IMPEGNO CONCRETO – La fermezza serve anche a proteggersi da eventuali incidenti dettati dall’esuberanza. Per quanto riguarda invece i più piccoli le cose sono decisamente diverse. le classi sono più “ritirate” e località meno esposte. Questo significa che la durata del corso viene usata quasi esclusivamente per l’apprendimento e per il gioco, senza possibilità di secondi fini. Spesso poi gli accompagnatori sono gli stessi insegnanti, ragion per cui è difficile che un alunno a quest’età possa lasciarsi andare “che tanto quella lì chi la vede più tra due settimane?”. Il messaggio è quindi molto chiaro. Le offerte ci sono, la serietà è garantita ma il rischio che l’investimento possa tradursi in un fallimento c’è. Del resto spesso è capitato di assistere a cene per cui un papà, magari in grado di parlare inglese per via del lavoro, ad una domanda semplice rivolta ad un figlio in quella lingua si sia trovato per tutta risposta un sorrisino imbarazzato. Il gioco sta nell’individuare il percorso più azzeccato per il proprio figliolo.

IN VACANZA CON LA FAMIGLIA – Eventualmente, per coloro che ritengono come un controllo “genitoriale” possa essere più efficace, è possibile studiare una vacanza studio per tutta la famiglia. Come spiega “Vitadamamma“, esistono pacchetti particolari che prevedono per i figli dei corsi di lingua in classe mentre i genitori si divertono con escursioni e gite organizzate. Oppure si puo’ frequentare un corso tutti insieme -per coloro che non conoscono la lingua- e poi svagarsi con ciò che offre il paese di destinazione, che potrebbe essere il Regno Unito, la Francia, la spagna o Malta, gettonatissima per quel misto tra tradizione, storia ed “estate” che la rende la regina delle vacanze studio. Ma a pensarci bene, se uno studente andasse in vacanza con la famiglia per imparare l’inglese non sarebbe più una vacanza, no?