Vaccinazioni e Movimento 5 stelle: perché è sparito l’articolo sul Fatto Quotidiano
13/03/2013 di Maddalena Balacco
Si fa un gran parlare in queste ore di un articolo (qui la cache) del prof. Andrea Bellelli relativo ai vaccini e la “posizione” del Movimento 5 Stelle.
LA RISPOSTA DELL’AUTORE – Raggiunto telefonicamente da Giornalettismo, l’autore del pezzo sul suo blog del Fatto Quotidiano ha dichiarato i motivi della “sparizione”: il Movimento 5 Stelle ha contestato l’articolo chiedendo una rettifica, giacché riportava la posizione di un simpatizzante su un Meetup, luogo di discussione non ufficiale – secondo i grillini. Pertanto non si sarebbe trattato della posizione ufficiale del Movimento sul tema. Il Prof. Bellelli ci ha anticipato che spiegazione ulteriore della cosa si troverà presumibilmente domani sempre sul Fatto Quotidiano. Ecco risolto il mistero.
COSA DICEVA L’ARTICOLO? – Ecco un estratto dell’articolo sul blog del Fatto Quotidiano
Dunque ci siamo: il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, grazie ad un consenso costruito su proteste (giustificate) e Vaffa-Day, è arrivato alle responsabilità di governo ed ha cominciato a proporre leggi e norme. Purtroppo saper protestare ora non basta più: per governare è necessaria una competenza specifica sulle singole materie che sembra al momento mancare. Una proposta di legge regionale avanzata dal M5S in Lombardia prevede l’abolizione dell’obbligatorietà delle vaccinazioni infantili, che diventerebbero facoltative e sarebbero lasciate alla libera decisione dei genitori.
Le motivazioni della proposta, ampiamente elencate, costituiscono un campionario di incompetenza scientifica. Riprendono il tema, totalmente screditato, del rapporto tra vaccinazioni e autismo, il cui proponente originale, il medico è ricercatore inglese A. Wakefield, è stato addiritturacondannato per vari reati connessi alla vicenda, dal procurato allarme all’interesse privato (era coinvolto nello sviluppo di un vaccino alternativo “sicuro” e truccava i dati sulla pericolosità del vaccino convenzionale). Riprendono inoltre il tema dei conservanti a base di mercurio che sono stati eliminati da circa un decennio sulla base di sospetti di tossicità che si sono successivamente rivelati infondati, data la bassa quantità e biodisponibilità del metallo in queste preparazioni. Fanno di ogni erba un fascio e includono sotto il nome generico di vaccini preparati molto diversi tra loro a base divirus attenuati, di virus uccisi, di proteine ricombinanti etc. per i quali sono descritti effetti collaterali diversi. Anche Wakefield, nonostante fosse disonesto, riferiva le sue ricerche sull’autismo al solo vaccino contro il morbillo e non ai “vaccini”.
I vaccini, purtroppo, sono vittime dei loro meriti: funzionano troppo bene. Il vaiolo è scomparso dalla faccia della terra negli anni ’60 e infatti non ci vacciniamo più contro questa malattia; e chi nel nostro paese ha più visto un caso umano di rabbia, poliomielite, difterite o tetano? Queste sonomalattie mortali o gravemente invalidanti che i vaccini hanno praticamente eliminato, ma non ancora eradicato: se smettiamo di vaccinare i nostri bambini torneranno. Quando non c’è il gatto, si sa, i topi ballano: ma qui il gatto è imprigionato dalla gabbia del vaccino: apriamola e non si balla più. A chi avesse qualche dubbio do questo suggerimento: aprite google e fate una ricerca di immagini sulla chiave “poliomyelitis”: vi fa vedere gli effetti della malattia da cui il vaccino vi protegge.
Quali rischi comportano le vaccinazioni? La frequenza di reazioni avverse alle vaccinazioni, includendo in termine preparati diversi tra loro, hanno una frequenza media di circa 10 casi su centomila; solo uno di questi è classificato come “grave”, il che porta le reazioni gravi a circa una su centomila dosi di vaccino iniettate o ingerite. Se prendiamo come esempio il vaccino contro il morbillo, quello che secondo i dati falsi di Wakefield dovrebbe causare l’autismo, la stima di una reazione grave su centomila vaccinati è realistica e va confrontata con la letalità della malattia (circa un caso su tremila) e con la frequenza della malattia nelle popolazioni non vaccinate (nel nostro paese, prima dell’introduzione del vaccino, circa l’80% della popolazione contraeva la malattia in qualche momento della vita). Fate voi.
In molti casi la vaccinazione non si limita a proteggere l’individuo vaccinato, ma ha una valenza politico-sociale: interrompe il contagio rendendo rari i soggetti suscettibili alla malattia. Per rimanere all’esempio del morbillo, se almeno il 95% della popolazione è vaccinato, l’epidemia non può svilupparsi e risulta protetto anche il 5% della popolazione non vaccinato. Questo è importante perché esiste una minoranza della popolazione che non può essere vaccinata a causa di malattie congenite o ereditarie, difetti della risposta immunitaria, etc. Se la proposta di legge di M5S venisse accolta non sarebbero danneggiati soltanto quelli che liberamente scelgono di non vaccinarsi, ma anche quelli che non possono farlo.