Vaccini e autismo: cosa c’è da sapere
25/03/2014 di Stefania Carboni
«Alcune procure emettono sentenze che vanno contro l’evidenza scientifica». Così il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha commentato oggi l’apertura di un fascicolo, da parte della procura di Trani, sul nesso fra la somministrazione dei vaccini e l’autismo. «Purtroppo le evidenze scientifiche – ha spiegato Lorenzin – non le fanno i tribunali ma gli scienziati con ricerche e approfondimenti, e noi ci atteniamo a queste evidenze scientifiche». La Procura di Trani ha avviato un’indagine conoscitiva, senza ancora indagati, sulla somministrazione del cosiddetto vaccino trivalente non obbligatorio, l’Mpr (contro il morbillo, rosolia e parotite).
LA DIAGNOSI CHE HA FATTO SCATTARE LE INDAGINI – A seguire l’inchiesta i carabinieri del Nas e il pm Michele Ruggiero. L’ipotesi di accusa è quella di lesioni colpose gravissime per ora a carico di ignoti. Tutto è partito dalla denuncia di due genitori: ai loro due bambini (di 3 anni) è stata diagnosticata dai medici una sindrome autistica. Sindrome che, in base a quanto indicato nelle denunce, potrebbe aver avuto origine dai vaccini. La diagnosi indicata figura come sindrome autistica «a insorgenza post vaccinale». Gli inquirenti stanno focalizzando la loro attenzione anche su chi ha finanziato le campagne di vaccinazione facoltative. Cosa faranno i NAS? Acquisire il piano nazionale dei vaccini e il calendario delle vaccinazioni obbligatorie e facoltative per l’età evolutiva, individuare nessi tra composizione dell’antidoto, produttori, e accertare l’esistenza di altri casi di patologie autistiche insorte dopo la somministrazione del trivalente negli ultimi 5 anni. Non solo, si punta anche sulle determinazioni assunte dal Ministero della Salute in merito a condanne da parte di alcuni tribunali che hanno riconosciuto correlazioni tra diagnosi e vaccini. Un caso recente è quello di Bisceglie. Ad inizio mese alcuni genitori dell’associazione Comilva Puglia sono stati convocati dai servizi sociali del comune dopo la loro scelta di non vaccinare i propri figli. La Asl ha segnalato la vicenda al tribunale dei minori di Bari.
INDAGINI CONTRO LA SCIENZA – La cosa però curiosa è che gli inquirenti vanno avanti nonostante non siano scientificamente accertate le connessioni tra vaccino e autismo. È il caso per esempio di ricordare l’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha già escluso ogni tipo di rapporto tra vaccini e autismo:
«I dati epidemiologici disponibili non mostrano nessuna evidenza di correlazione» dicono dall’Oms, né tra il vaccino trivalente Mpr per morbillo e l’autismo né «per ogni altro vaccino infantile». Il documento pubblicato nel 2013 dall’Oms svela che la prevalenza della malattia è di un caso ogni 160 e parla però più correttamente di «disordini dello spettro autistico » per sottolineare che si tratta in realtà di una serie di malattie diverse. Ancora poco, conferma l’Oms, si sa delle cause, ma le evidenze scientifiche suggeriscono che vari fattori genetici e ambientali possono influire.
Così come anche il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri”, Silvio Garattini ha precisato su Repubblica Tv l’inesistenza di rischi: «I vaccini come tutti i farmaci non sono totalmente innocui, ma proteggono da malattie gravi e non c’è dimostrazione che possano provocare l’autismo. Le sentenze non hanno valore scientifico».
guarda il video:
DALLE INDAGINI FALSE AI SITI DI SIGNORAGGIO – A suggerire un legame furono alcuni studi pubblicati dal medico inglese Andrew Wakefield su riviste come The Lancet e il British Medical Journal nel 1998. Pubblicazioni fasulle che poi meritarono “il ritiro ufficiale” dei documenti da parte della comunità scientifica. Ma oggi chi sotiene il nesso vaccino-autismo? Come abbiamo raccontato già qui, sulla causalità, invece, c’è molto da dire. Lo schieramento che sostiene il legame tra vaccini e autismo è ampio. Si va dai post pubblicati sui siti che si occupano di signoraggio al fronte politico, anche questo più evidente tra gli stessi partiti e movimenti già permeati da tesi complottiste di ogni genere, per cui non meraviglia che la tesi sia piuttosto diffusa tra gli aderenti al MoVimento di Beppe Grillo (qui il caso della proposta degli eletti in Lombardia). Non solo, c’è anche un fronte istituzionale ovvero medici convinti del legame.
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I RISCHI DELL’ISTERIA – Cosa comporta credere a tesi non confermate dalla comunità scientifica? All’isteria. Come quella racconta sul The Wall Street Journal, per un’epidemia di morbillo tra i bimbi britannici e di un’altra in Texas, tutte connesse alla mancata vaccinazione. Dal novembre del 2002 nel Galles sud-occidentale ci sono stati 1.219 casi di morbillo riespetto ai 105 dell’anno precedente. Il 10% dei pazienti è finito in ospedale e un venticinquenne è morto. Ad agosto 21 bambini della Eagle Mountain International Church, in Texas, hanno preso il morbillo. Il pastore della congregazione invitò i fedeli a non vaccinare i bambini. Perché? Per paura dell’autismo. In questo caso però seguire la fede a discapito della scienza comporta solo un costo: casi di malattie e rischio di morte. Noi dell’isteria causata dalla paura del vaccino ne abbiamo parlato qui. Con tanto di mappa:
L’ALLARME DEI PEDIATRI – L’insorgenza dell’autismo è “assolutamente immotivata”. A ribadirlo ad Ansa è il presidente della Spcietà italiana di pediatria (Sip), Giovanni Corsello, dopo l’indagine avviata dalla procura di Trani. «Non c’è alcuna prova scientifica che metta in correlazione autismo e vaccinazioni. Studi sono stati fatti e altri studi sono in corso – spiega Corsello – e non hanno evidenziato alcun legame». Al contrario, sottolinea, «il fatto che alcuni diano come acquisita una correlazione che scientificamente non è provata rischia di ridurre le copertura vaccinali, con il pericolo concreto che possano riemergere malattie gravi ad oggi quasi scomparse». Proprio tali paure, denuncia il presidente Sip, «negli ultimi due anni hanno portato ad una riduzione della copertura vaccinale per il morbillo, e questo ci preoccupa poichè, se la copertura scende sotto il livello del 90-95% della popolazione, aumenta il pericolo di epidemie». Ma il pericolo ulteriore è che, «per un effetto di trascinamento – avverte l’esperto – vengano penalizzate tutte le vaccinazioni, dimenticando che oggi queste rappresentano invece uno strumento di prevenzione insostituibile».