Vaccini obbligatori? I trucchi dei free vax per eludere la legge

05/09/2017 di Redazione

L’approvazione della legge sui vaccini obbligatori per i bambini iscritti a scuola non ha fermato la battaglia sul provvedimento. Soprattutto dopo che è emersa confusione per l’applicazione delle nuove norme. I genitori free vax, nei mesi scorsi in piazza per chiedere libertà di scelta sulle immunizzazioni dei figli, hanno messo a punto una lista di trucchi da sfruttare per eludere la legge. L’obiettivo è quello di rinviare le vaccinazioni sfruttando ogni cavillo burocratico, sperando che qualcuno decida di impugnare la legge. Ne parla oggi Repubblica in un articolo a firma Cristina Nadotti che riprende il contenuto dei gruppi Facebook dei free vax.

 

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I TRUCCHI DEI FREE VAX PER ELUDERE I VACCINI OBBLIGATORI: CONTINUI RINVII

Il primo avvertimento che circola sulle bacheche dei genitori che dicono no ai vaccini obbligatori è quello di non dichiarare il falso nelle autocertificazioni. La circolare dei Ministeri della Salute e dell’Istruzione diramata pochi giorni fa spiega che basta un semplice modulo per accompagnare i figli non ancora vaccinati a scuola: non è necessario aver effettuato la vaccinazione ma attestare di aver richiesto alla Asl di farla. Sulla pagina del ‘Coordinamento del movimento italiano per la libertà delle vaccinazioni’ (Comilva) si spiega dunque come fare una prenotazione per i vaccini solo tattica, e senza ammissioni della vaccinazione. Istruzioni possono essere anche fornite di persona, nel corso di incontri formativi che vengono pubblicizzati sulla bacheca e che si tengono in sedi parrocchiali, sedi di fondazioni culturali o associazioni. Il Comilva mette a disposizione un modulo da copiare inserendo i dati personali, in cui si autocertifica «di aver presentato formale richiesta di appuntamento per l’eventuale esecuzione delle vaccinazioni previste». La domanda per l’appuntamento è una strada obbligata che può essere rinviato, è il concetto ribadito sulle pagine free vax. Si spera di poterlo fare più volte sfruttando il caos burocratico che potrebbe essere generato e che, in un certo senso, è già cominciato con le scelte delle singole Regioni. È notizia di queste ore che il Veneto ha deciso di posticipare al 2019 l’obbligo vaccinale per l’iscrizione a scuola dei bambini di età da 0 a 6 anni. Mentre la Giunta ha fatto ricorso alla Corte Corte Costituzionale contro la legge nazionale.

(Foto Zumparess da archivio Ansa. Credit: Andrea Ronchini / Pacific Press via ZUMA Wire)

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