Hotel Rigopiano, il dolore del cuoco sopravvissuto con la famiglia

16/02/2017 di Redazione

La valanga dell’hotel Rigopiano è caduta il 18 febbraio. In occasione del primo mese trascorso da quella tragedia, che ha provocato la morte di 29 persone, il Corriere della Sera ha intervistato il cuoco Giampiero Parete, che è stato uno dei primi sopravvissuti. Parete si era allontanato subito con la macchina dall’albergo, e ha avuto la infinita gioia di veder sopravvivere anche sua moglie con i loro bambini: si erano riparati in una stanza che non è crollata immediatamente come la hall dell’hotel Rigopiano. Parete spiega al Corriere di non parlare volentieri di quanto accaduto, anche perchè è dilaniato dal rimorso. La gioia per la sua sopravvivenza si scontra con il dolore e l’angoscia per le persone scomparse all’hotel Rigopiano, e per la pena dei loro familiari.

Non dico che mi sento colpevole di essere ancora vivo, ma capisco che ci sono persone che possono chiedersi perché a noi è andata bene e ai loro cari invece no. Mi sento in difficoltà con queste cose. Io adesso ti sto parlando ma intanto provo quasi vergogna, anche se ingiustificata. Mi stanno aiutando. Non è facile

Giampiero Parete si è salvato chiudendosi nella sua macchina con un inserviente, e nelle prime ore successiva alla valanga era diventato il volto simbolo della tragedia.

Ci sono delle notti che non riesco a dormire, e mi rivedo quel che abbiamo vissuto, come fosse un film. Ma non quei momenti, quando stavo in macchina con Salzetta, dei quali mi viene in mente solo il silenzio

Essere sopravvissuti a quella tragedia è stata una fortuna che la famiglia di Parete fa ancora molta fatica a percepire. L’angoscia è un sentimento finora soverchiante.

Vorrei essere utile agli altri del Rigopiano, alle famiglie che soffrono, ma non so come fare e allora mi incarto. Dormiamo poco. Abbiamo seguito i consigli che ci davano in ospedale e abbiamo subito rimandato i bambini a scuola, “per non farli stare a pensare”, come ci dicevano i dottori. Ma ora è diverso, anche per loro. Sono seguiti dagli psicologi

La Bwm che ha salvato la vita a Parete si trova ancora vicino all’hotel Rigopiano. Ma il cuoco non la vuole recuperare, perché non vuole mai più mettere piede a Farindola, e in un luogo così doloroso per lui come l’albergo dove ha conosciuto così tante persone morte mentre lui salvava.

Share this article