La vedova di Craxi prende 5mila euro di pensione

In tempi di craxismo che ritorna, le interviste di Aldo Cazzullo sul Corriere sono sempre foriere di notizie interessanti. L’ultima, quella ad Anna Craxi, vedova dell’ex leader socialista, rivela un particolare interessante a proposito della logica, spesso un po’ difficile da comprendere, della società italiana che guida l’attività del legislatore nostrano. “Non tutti ci credettero, quando dissi che non sarei tornata in Italia. Invece vivo nella nostra casa sulla collina, con la sua pensione da parlamentare: 5.127 euro“, dice Anna.

Al netto delle volte in cui qualcuno, in famiglia, ha pianto miseria, non c’è nulla da scandalizzarsi per la cifra: Bettino Craxi è stato parlamentare per molte legislature, e la sua importanza nella politica italiana è stata innegabile; qualcosina ci sarebbe da dire sul diritto di reversibilità concesso agli ex coniugi degli onorevoli e dei senatori: ma il principio è comunque giusto. Quello che invece fa un po’ orrore – ma solo un pochino – è il fatto che lo Stato italiano sia pronto a concedere questo diritto anche ai parlamentari, purché sposati o conviventi, ma non ai comuni cittadini, per non parlare degli omosessuali. Nel resto del mondo non accade. Da noi sì. Che splendido paese, l’Italia.

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