Vendola, la pedofilia e quella volta che Capezzone…
05/11/2010 di Dario Ferri
Ieri il governatore della Puglia ha smentito Feltri e Giovanardi per la frase sui bambini e sulla sessualità. E non ce n’era nemmeno bisogno, visto che anche l’attuale portavoce del PdL ne pronunciò una qualche tempo fa. Eccola
Ieri Nichi Vendola si è dato la pena di smentire gli insulti arrivati da Vittorio Feltri, direttore editoriale del Giornale, e Carlo Giovanardi, sottosegretario alla famiglia, i quali lo avevano accusato di voler giustificare la pedofilia.
NON NE VALEVA LA PENA – Diciamolo subito: non ce n’era nemmeno bisogno, per Vendola, visto il pulpito da cui veniva la predica. Giovanardi aveva detto “Mi indigno anch’io quando vedo uno dei capi del centrosinistra che teorizza, e parlo di Nichi Vendola, o ha teorizzato, scrivendolo nero su bianco, il diritto dei maggiorenni di fare sesso con i bambini“. L’eco, netto, era quello di un editoriale di Feltri del giorno stesso, dove si affermava che il leader di SEL era tra i “moralisti” del “bordello Italia“, tra i “predicatori puritani che spesso non hanno i titoli per fare la morale ad altri“: “Vendola – ha spiegato il giornalista – in una memorabile intervista a Repubblica, senza vergognarsi e senza preoccuparsi di dare scandalo, disse che bisognava concedere ‘ai bambini il diritto ad avere una loro sessualità, e ad avere rapporti con adulti’. In sostanza il governatore illuminato della Puglia, mentre si straccia le vesti per una battuta scema del Cavaliere, suppone sia cosa giusta e buona fare propaganda alla pedofilia“.
LA RISPOSTA – Sul suo sito internet Vendola ha risposto:
Considero la pedofilia una aberrazione e un crimine tra i più odiosi. E mi sono sempre battuto perché si rompesse il muro di omertà che impediva di vedere gli abusi che, quasi sempre all’interno del contesto domestico, si andavano consumando nei confronti dei bambini. Queste cose ho avuto modo di spiegarle sulla stampa e nelle aule di tribunale a proposito di una frase che mi venne attribuita 25 anni fa in una intervista e che ciclicamente viene usata, in carenza di altri argomenti, per colpirmi. I difensori d’ufficio di una cricca di frequentatori di prostitute e minorenni, in un mondo in cui gira anche molta droga, ora cercano di usarmi come scudo per coprire le loro vergogne. Per questo ho dato mandato ai miei legali di agire contro l’on. Carlo Giovanardi, contro Vittorio Sgarbi e contro il povero Vittorio Feltri (che dimentica di essere già stato condannato in primo grado per la medesima questione)
QUELLA VOLTA CHE CAPEZZONE… – Ma non ne valeva nemmeno la pena, visto quanto aveva già spiegato qualche tempo prima proprio Daniele Capezzone, attuale portavoce del Popolo delle Libertà, aveva detto in una dichiarazione alla stampa poi ripetuta nella sostanza a Radio Maria, che:
Nessun ordinamento -se non un ordinamento nazista o comunista- può criminalizzare un orientamento sessuale in quanto tale, come “stato”, come “condizione”, come “essere”. Ogni orientamento sessuale, ogni preferenza, ogni scelta potranno e dovranno invece essere perseguiti se e quando si tradurranno in comportamenti violenti e dannosi per altre persone, minori o maggiori che siano. Criminalizzare i “pedofili” in quanto tali, al contrario, non serve certo a “tutelare i minori” (che dovrebbero piuttosto essere tutelati da chi immagina questo tipo di tutele), ma solo a creare un clima incivile, né umano né -vorremmo dire- cristiano.
Come si vede, anche la dichiarazione di Capezzone non giustifica in alcun modo il reato di pedofilia, ma spiega anche, correttamente quello che in ogni stato di diritto e società liberale dovrebbe aver luogo: ovvero, che sono i comportamenti concreti a dover essere perseguiti. Se è condannabile Vendola, allora è condannabile anche Capezzone, però, visto come potrebbe essere interpretata la dichiarazione. Ma siccome Capezzone non è condannabile (e infatti né Feltri né Giovanardi hanno mai chiesto conto all’attuale portavoce del PdL delle sue parole), allora in alcun modo non lo è nemmeno Vendola. Il quale poteva anche risparmiarsi di rispondere ai due simpatici ultras del centrodestra italiano. Tanto lo sanno tutti quanto sono attendibili.