Ventimiglia e la ‘ndrangheta. Pd e Forza Italia così lontani così vicini, Boschi-Frattini

04/07/2017 di Antonio Amorosi

In queste ore si discute se il Comune di Ventimiglia in Liguria sia mai stato manovrato dalla ‘ndrangheta.

Sulla decisione, fondamentale sarà la scelta di Franco Frattini di Forza Italia e la vigilanza di Maria Elena Boschi del Pd. Ma siamo sicuri che i due siano i politici più indicati a dare una patente di legalità a Ventimiglia?

VENTIMIGLIA E LA ‘NDRANGHETA: IL CONTESTO

Ventimiglia in Liguria, «la porta occidentale d’Italia», è in una posizione strategica per la ‘ndrangheta, a ridosso della Costa Azzurra e delle Cinque Terre. Secondo numerose sentenze i tentacoli delle ‘ndrine sono in zona dagli anni ’70. La ‘ndrangheta è così presente che anche oggi, 4 luglio, verrà celebrato nella Cattedrale di Ventimiglia il funerale del boss Antonio Palamara, deceduto di recente.

La premessa. Il Comune di Ventimiglia venne sciolto nel 2012 dal Ministero dell’Interno per condizionamento delle ‘ndrine. Atto, visti i riscontri, confermato dal Tar. Al centro delle manovre la coop Marvon che riceve senza gare affidamenti diretti da una controllata del Comune. La coop era il «braccio economico» dalla famiglia di ‘ndrangheta Marcianò, legata ai clan Raso, Gullace e Albanese. La coop era stata addirittura costituita dal direttore generale del Comune di Ventimiglia, Marco Prestileo. Interrogato dai carabinieri che gli chiesero se conoscesse Michele Ferraro detto «killerino» e Giuseppe Marcianò, Prestileo rispose: «Li conosco, so chi sono e non posso certo non salutarli».

Ma il sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino di Forza Italia, fa ricorso alla terza sezione del Consiglio di Stato che a sorpresa annulla lo scioglimento del Comune.
Nella sentenza si conferma la presenza della ‘ndrangheta ma si sostiene che alla fin fine i lavori oggetto di contestazione sono stati eseguiti.

‘NDRANGHETA A VENTIMIGLIA: IL FATTO

Contro la decisione del Consiglio di Stato presenta ricorso l’associazione Casa della Legalità di Genova che con i suoi esposti aveva provocato lo scioglimento del Comune Ventimiglia. L’associazione è stata affiancata dal Governo con l’Avvocatura dello Stato che dipende dagli uffici di Maria Elena Boschi. Ma sul caso dovrà decidere sempre la terza sezione del Consiglio di Stato. Sempre la stessa che ha preso la decisione di annullare lo scioglimento. Singolare no!? A destare ulteriore sorpresa è che a presiederne il collegio ci sia Franco Frattini, tornato al Consiglio di Stato dopo una ventennio di politica. Frattini è stato ministro per Forza Italia, lo stesso partito del sindaco di Ventimiglia Gaetano Scullino, così come ministro è stato Claudio Scajola, di cui Scullino era tra i fedelissimi. Sorpresa perché nel 2007, a dieci giorni dal voto, Frattini si era presentato nella campagna elettorale a Ventimiglia sostenendo proprio Scullino candidato sindaco. Scullino vinse le elezioni e qualche anno dopo si vide sciogliere il Comune per mafia. Scajola invece nel 2014 venne arrestato per un altro fatto afferente alla ‘ndrangheta: aver favorito la latitanza del deputato azzurro Amedeo Matacena, condannato in via definitiva per concorso in associazione mafiosa. Scajola si è sempre dichiarato innocente.
Il 22 giugno si è tenuta l’udienza e l’Avvocatura non si è presentata. Il Consiglio si è riservato di decidere.
Le istituzioni della Repubblica potrebbero opporsi a questo conflitto di interessi nel Consiglio di Stato grazie anche ad un ufficio con potere ispettivo e di vigilanza: il sottosegretariato alla Presidenza del Consiglio dei ministri che fa sempre capo a Maria Elena Boschi.
Però nel 2014 destò imbarazzo nel Pd proprio una foto che ritraeva Maria Elena Boschi a pochi chilometri da Ventimiglia, ad Albenga, con un indagato legato ai boss. Boschi era lì a sostegno del candidato sindaco di centro sinistra e il candidato consigliere Fabrizio Accame, già indagato dal 2012 per vicinanza ai boss. Con la Casa della legalità a chiedere cosa ci facesse la Boschi con Fabrizio Accame. Di recente Accame ha patteggiato una pena ed è stato anche arrestato per essere un affiliato alla cosca Gullace.
Vista la situazione, i conflitti di interesse e d’immagine siamo proprio sicuri che Frattini e Boschi siano i politici più indicati a dare una patente di legalità a Ventimiglia?

 

(foto da ANSA- FABRIZIO TENERELLI – GIORGIO ONORATI )

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