Vergilius, l’autovelox che mancava

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Con l'arrivo del tutor dedicato alle strade extraurbane si arricchisce il potere di controllo e di dissuasione per i furbetti dell'alta velocità senza riuscire a cancellare il sospetto che si tratti di una trovata per fare cassa senza fatica

Automobile. Strada. Velocità. Sicurezza. Salasso. Cosa accomuna queste cinque parole? Ovviamente autovelox, lo strumento amato-odiato, nato per controllare la velocità degli automobilisti più “allegri” i quali, con la loro marcia spericolata rappresentano un pericolo per loro stessi e per gli altri e trasformatosi in pochissimo tempo in un rapido e comodo sistema per fare cassa.



IL NUOVO ARRIVO – A luglio la pattuglia di strumenti si arricchirà di un nuovo simpatico amico dell’Anas e delle Forze dell’Ordine. Vergilius, questo il nome del sistema, sarà il nuovo prodotto, simile al tutor autostradale ma molto più raffinato, che verrà destinato al controllo della velocità media sulle strade extraurbane. Il Salvagente ci comunica che il nuovo sistema verrà installato in via preliminare sulla Domitiana, una variante dell’Appia in Campania, sulla 309 Romea, ovvero la Ravenna-Mestre e l’Aurelia. Le tre strade sono caratterizzate per l’indisciplinatezza degli automobilisti i quali spesso e volentieri sfrecciano ben oltre il limite dei 90 all’ora, che tanto non li becca nessuno.



COME IL TUTOR – Ora ci penserà Vergilius. Il sistema è stato studiato dall’Anas e ceduto poi in comodato d’uso alla Polstrada. L’intenzione è quella di “liberare” le pattuglie dal controllo di velocità lasciando fare tutto all’occhio elettronico. I poliziotti “disoccupati” sarebbero così liberi di controllare gli automobilisti per verificare la guida in stato di ebbrezza oppure controllare l’efficienza delle autovetture. E poi certamente è stato studiato per limitare gli incidenti causati dall’alta velocità. Come detto il sistema funziona esattamente come il tutor autostradale. Le telecamere, installate in un punto A e in un punto B, calcolano la velocità media della vettura in quel tratto. I tratti controllati valgono per entrambi i sensi.

 



I PUNTI – In quanto impianti fissi, ecco i chilometrici del nuovo Grande Fratello della viabilità italiana. Domitiana: ai km 44+500 e 54+300; Romea: al 1+680 ed al 7+080; Aurelia: 11+950, 15+700 e 23+500. Qualora foste stati pizzicati ad andare più veloce del limite di 90 chilometri orari rischiate di perdere, a seconda della gravità della vostra infrazione, da 3 a 10 punti della patente e una cifra compresa tra da 39 a 3.119 euro. Se poi non viene comunicato alle forze dell’ordine il conducente del veicolo, se questo non è stato precedentemente identificato, va aggiunta una sanzione accessoria che va da 269 a 537,50 euro.

E LA STRADA? – Come riporta Sicurauto, il nuovo Grande Fratello verrà acceso il prossimo 27 luglio, in concomitanza con i primi grandi esodi estivi. Eppure per garantire la sicurezza degli automobilisti non sarebbe meglio agire sulle strutture? A che serve un autovelox su strade, come ad esempio la Romea, che avrebbero bisogno di un bel restyling? Non è anche quella sicurezza? E soprattutto perché non vi è ancora stato un buon battage di comunicazione per far capire alle persone che rischiano di avere a che fare con un signorino tutt’occhi che guarda e valuta la condotta degli automobilisti?

MA VALE ANCHE PER I CAMION? – Perché poi Vergilius è simile al Tutor, ma non del tutto uguale. I sistemi sono quasi identici e derivano dal “SICVe”, Sistema Informativo Controllo Velocità, in mano ad Autostrade Tech S.p.a. Con il passare del tempo il sistema si è evoluto con tanto d’interesse del Ministero dei Trasporti il quale ha emesso una serie di decreti dirigenziali al fine di arrivare all’attivazione. L’importante è che lo sappiano loro. Ma a differenza del Tutor, il quale può contare sulle spire affogate nell’asfalto così da distinguere le varie categorie di veicoli, Vergilius ne è priva. E allora come si fa? Si multa solo chi supera i 90 abbuonando camionisti e mezzi pesanti il cui limite va da 70 a 80 a seconda del peso? Servirà solo la targa? E con camion e vetture straniere?

GLI AUTOMOBILISTI SARANNO INFORMATI – “Voglio sottolineare – ha spiegato l’amministratore unico Anas Pietro Ciucci – che prima della messa in funzione dei rilevatori di velocità, l’Anas si impegnerà in una campagna di comunicazione verso gli utenti, informandoli dettagliatamente della installazione dei rilevatori e del loro preciso posizionamento”. Mancano due settimane. In attesa di comunicazioni in merito, sul portale dove ci sono le telecamere che fanno i rilevamenti degli orari di passaggio dei veicoli, c’è la sagoma stilizzata del poliziotto. Con gli occhi elettronici simili, almeno in apparenza, a quelli del Tutor autostradale.

L’ARRIVO DELLA MAPPA – A differenza del Tutor però è in grado di bloccare anche quelli che corrono per poi rallentare in prossimità del rivelatore di velocità così da abbassare la media. Detto che si tratta di un comportamento senza senso, si rischia di venir pescati lo stesso dal sistema che, poco alla volta, dovebbe interessare la maggior parte delle statali italiane. Inoltre nei prossimi giorni l’Anas dovrebbe dar vita a un sito in cui viene proposta una mappa con segnati i vari luoghi in cui è “nascosto” Vergilius con annesse istruzioni per il funzionamento.

NATO A SETTEMBRE 2011 – Come ricorda Vip.it le informazioni raccolte dalle telecamere verranno custodite da un cervellone, atto inale di un brevetto datato settembre 2011 che perfeziona il tutor. Ormai sono passati i tempi del poliziotto con l’autovelox, che con la sua macchina fotografica si limitava a rilevare la velocità istantanea e a immortalare la targa dei mezzi in autostrada. I Vergilius sono molto più sofisticati. Secondo l’Anas il sistema è calibrato in modo tale che vengano punti i furbi lasciando in pace coloro che magari, a causa di un sorpasso, hanno ecceduto per poche centinaia di metri. Del resto è inevitabile, considerando che viene calcolata la media.

MENO INCIDENTI MORTALI – Queste le parole del direttore della Polizia Stradale Maria Luisa Pellizzari, la quale si dichiara soddisfatta della cessione in comodato d’uso gratuito da parte di Anas del sistema in quanto l’obiettivo è quello di “estendere anche sulla rete stradale extraurbana i benefici già rilevati in autostrada, ovvero una drastica riduzione degli incidenti mortali e l’abbassamento entro i limiti legali della velocità. Il nuovo occhio elettronico permetterà, inoltre, di adibire le pattuglie di polizia alle operazioni che non possono essere delegate agli strumenti tecnologici, come le verifiche sulle condizioni psico-fisiche dei conducenti, i controlli sull’efficienza dei veicoli, l’attività di soccorso e di rilievo dei sinistri stradali”.

RISPETTO DELLA LEGALITA’ – Una conferma quindi, meno lavoro significa più lavoro per la “stradale”, la quale avrà campo libero nel controllo agli automobilisti. Quindi ora i Vergilius affiancheranno i Tutor, collocati su circa 5500 km di autostrade. Detto questo, pensavate di esservi liberati dei cari vecchi autovelox? Bene, se ne eravate convinti, preparatevi a ricredervi perché sono più vitali che mai. “La loro funzione deterrente è importante – ha chiarito Pietro Ciucci, Amministratore unico dell’Anas – ma per la prevenzione degli incidenti conta anche la tolleranza-zero nei confronti dell’alcol per neopatentati, giovani e guidatori professionali. Infine da non trascurare l’aspetto educativo: scuola, famiglia e istituzioni devono inculcare, soprattutto nei giovani, il rispetto delle regole”.

LA PIOGGIA DELLE MULTE MILANESI – Rispetto delle regole, educazione, integrità. Eppure come non può venire il sospetto che si tratti di un facile meccanismo per fare cassa contando sul desiderio degli automobilisti, anche dei più disciplinati, di schiacciare il piedino appena vedono un po’ di strada libera? Del resto, come spiega tuttogratis.it la Provincia di Milano ha installato a metà giugno 3 dei dieci Autovelox fissi sulle sue provinciali di competenza. Nei primi due giorni le multe staccate per eccesso di velocità sulla superstrada Milano-Meda, il cui limite è di 80 chilometri orari, sono state circa 700. La Palma d’oro va a un tizio che a Paderno Dugnano ha fatto registrare a bordo della sua Golf la velocità di 226 chilometri orari.

LO SI FA PER SICUREZZA O PER FAR CASSA? – Ovviamente è quest’uno a far notizia, ma quanti sono stati quelli che sono stati colti in flagrante anche se hanno superato di dieci chilometri orari il limite su una superstrada a doppia corsia per senso di marcia e protezione con guard-rail? Per fare un’esempio, il tratto dell’A7 Milano Genova da Serravalle a Genova Bolzaneto, a partià di condizioni, è molto più tortuoso ma il limite è di 110, escluse alcune curve francamente impossibili. Insomma, il senso di ingiustizia è ben radicato in alcuni automobilisti e l’autorità forse dovrebbe impegnarsi a sanzionare coloro che usano la sicurezza stradale come scorciatoia per mettere a posto le casse dei comuni piuttosto che i comportamenti realmente pericolosi per la pubblica incolumità.

ATTENTI AL VERBALE – E se si volesse fare ricorso? E’ raro che un sistema di rilevazione della velocità possa sbagliare. Se siete andati troppo veloce, siete andati troppo veloce. Non si sgarra. Come ricorda Il Salvagente, è conveniente però verificare gli aspetti formali della sanzione. Un verbale non correttamente redatto potrebbe essere più “fallace” di un sistema brevettato a prova di Schumacher. Le leggi che regolano l’utilizzo di autovelox e tutor di vecchia e nuova generazione sono farraginose e richiedono il rispetto d’innumerevoli formalità, sia nella compilazione dei verbali sia nella notifica.

SEGRETI PER FAR RICORSO – Se l’autovelox “vecchia maniera” rileva l’eccesso di velocità, l’accertatore deve cercare di contestare l’infrazione al conducente in maniera il più immediata possibile. La sua presenza dev’essere segnalata da cartelli posti dopo ogni incrocio con strade secondarie affinché tutti siano a conoscenza della sua presenza. Il rilevamento dev’ essere effettuato dagli organi previsti dalla legge, ovvero vigili urbani, polizia e carabinieri, nel verbale deve chiara l’omologazione, il controllo e la conformità dell’autovelox oltre all’indicazione della sua gestione diretta da parte della polizia stradale. Poi c’è la classica targa segnata sbagliata, così come il modello o il colore, così come la notifica arrivata fuori tempo massimo, 90 giorni.

ANCHE IL TUTOR E’ FALLACE – Tutto questo vale per l’autovelox “vecchia scuola”. Il tutor invece è quasi inattaccabile. Quasi, perché nell’ottobre 2011 il giudice di Pace di Casarano ha annullato una multa perché era stata calcolata una tolleranza del 5 per cento non prevista dalla legge. Trattandosi di un criterio applicabile solo ai “vecchi” autovelox e non ai tutor. Del resto, fatta la legge, trovato l’inganno. La sicurezza a volte può non bastare se non c’è una chiarezza normativa di fondo. Ed il sospetto che si tratti di un espediente per fare facile cassa si fa sempre più concreto.