Veronica Panarello, una vita dolorosa
09/12/2014 di Redazione
«Non l’ho ucciso io, lui era il mio bambino»: così Veronica Panarello, la madre di Loris Stival, si è difesa davanti ai magistrati della Procura di Ragusa dall’accusa di aver ucciso il figlio di otto anni. La donna ha ricostruito parte della sua vita e respinto tutte le contestazioni fattele dai pm. La donna sarà sentita nuovamente oggi alle 10:30 nella Questura di Ragusa. Lo ha reso noto il suo avvocato, Francesco Villardita, sottolineando che sarà un «interrogatorio del fermato». A sentire la donna saranno il procuratore Carmelo Petralia e il sostituto procuratore Marco Rota.
IL PASSATO DI VERONICA – Nel frattempo però emergono nuovi particolari sulla vita della donna accusata di aver tolto la vita al proprio bambino: il vero padre scoperto a 14 anni, un rapporto conflittuale con una madre che mette al mondo cinque figli con tre uomini diversi, la voglia di togliersi la vita che spunta prepotente per ben due volte nella mente, un figlio arrivato forse troppo presto: c’è stato molto dolore nella vita di Veronica Panarello. Se questa madre c’entra davvero qualcosa con la morte del piccolo Loris, forse qualche risposta bisognerà andarla a cercare nel suo passato. Chi è davvero Veronica? La “mamma speciale” di cui parla il marito Davide. Oppure la “forestiera”, come con cattiveria tutta femminile alcune donne del paese la bollano prima ancora di sapere come andrà a finire. Una donna distrutta dal dolore, con quel volto da Madonna senza più speranza che tutta Italia ha visto quando l’hanno portata a vedere il luogo dove hanno trovato il suo bambino. O una persona “dissociata e labile” come la definiscono gli inquirenti.
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«ERA SOLARE E BELLA» – Non ancora 14enne, Veronica tentò di togliersi la vita bevendo della candeggina. A Grammichele, dove era tornata dopo aver passato l’infanzia in Liguria per via del lavoro del padre, frequentava l’istituto artistico Albertini. «Era solare e bella» ricordava nei giorni scorsi una sua ex compagna di classe. «Ma questo non vuol dire niente – aggiungeva – poi le persone cambiano». A Veronica il cambiamento arriva all’improvviso: l’uomo che per 14 anni ha considerato suo padre, in realtà non è il padre naturale. Che è invece un uomo con cui la madre ha avuto una relazione occasionale. È quest’ultima a rivelarglielo, durante una lite. Veronica cerca il padre naturale: ma quando lo trova lui non si rivela esattamente affettuoso come sperava la ragazza.La famiglia però non si divide e va a vivere in campagna, a Santa Croce Camerina in una casa che non è lontana dalla zona del Mulino Vecchio. Veronica ha 15 anni e tenta nuovamente il suicidio. Se ne va nella serra, sale su un secchio e con un filo di plastica tenta di impiccarsi. Ma il filo si rompe e lei si salva. È in questo momento che nella sua vita appare Davide che oggi è il suo compagno e che fino a ieri l’ha difesa: «Non voglio che si infanghi il suo nome». Ora però davanti agli investigatori, vacilla: «Se è stata davvero lei mi cade il mondo addosso, non ci posso credere…». Loris è nato nel 2006, e per la zia, quella «non era una famiglia da mulino bianco».
(Photocredit: LaPresse/Andrea Di Grazia)