I vescovi cileni: “Perdonate i dittatori assassini complici di Pinochet”

22/07/2010 di Dario Ferri

La Conferenza episcopale del paese sudamericano chiede di “passare sopra” i crimini dei generali che uccisero 3mila persone, fra i quali molti cattolici.

In piena osservanza della tradizione Wojtyla, che si affacciò dal balcone con il generale Augusto Pinochet, il quale già all’epoca era universalmente riconosciuto autore di un golpe e di aver fatto uccidere Salvador Allende, i vescovi della Conferenza Episcopale cilena hanno chiesto al governo di perdonare i membri delle forze armate del paese che mostrano pentimento per i crimini commessi sotto il regime militare.

CLEMENZA! – La Conferenza episcopale cilena ha detto che ci dovrebbe essere “spazio per la clemenza”. Le famiglie delle vittime di Pinochet hanno reagito con rabbia, accusando la Chiesa di voltare le spalle  a chi è stato ammazzato dal regime. Nella loro lettera al presidente cileno Sebastián Piñera, i vescovi hanno detto che non tutti i condannati di crimini sotto il governo di Pinochet si sono macchiati di uguali responsabilità. Circa 3mila persone sono morte durante la dittatura militare tra il 1973 e il 1990.

REVOLUCION – Centinaia di parenti degli scomparsi o uccisi durante il regime militare hanno manifestato davanti al palazzo del governo. Lorena Pizarro, presidente dell’associazione dei familiari dei detenuti scomparsi, ha detto che la Chiesa dovrebbe “vedere entrambi i lati della medaglia” quando parla di misericordia. “Ci sono molte donne che sono ancora qui in attesa di sapere cosa è successo ai loro cari”, ha aggiunto. Il presidente Pinera ha 10 giorni di tempo per rispondere alla richiesta. Speriamo che nell’attesa qualcuno gli faccia ascoltare un po’ di buona musica.

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