«Asia Argento ha minacciato querela a me e Libero. Faceva meglio a denunciare il suo “molestatore”. Ah no, sennò come avrebbe potuto far carriera e potersi comprare la cocaina». Lo status, che ha raccolto diversi like, è firmato Vittorio Feltri.
Sotto, in piena polemica sul caso Weinstein, tanti si complimentano con il direttore di Libero. Peccato però che non sia lui.
Già. Secondo alcune fonti molto vicine al direttore, contattate da Giornalettismo, quella pagina non è gestita da Vittorio. Nemmeno da un suo eventuale assistente. Nulla di nulla. C’è qualcuno che si spaccia per il Feltrone nazionale. E ci riesce benissimo.
Molti si aspettano frasi choc e amara ironia da quei status. Esattamente come fa, con uno stile inconfondibile, il direttore di Libero. Oltre 9 mila persone hanno messo il like alla pagina di Feltri, credendo che fosse lui. E in effetti molti ne erano certi. Tanti status sono meri copia e incolla dei suoi editoriali. Tipo questo:
Nella bio è perfino linkato il sito di Libero.
Nato a Bergamo il 25 giugno del 1943. Giornalista, Direttore e fondatore del quotidiano Libero. Amo gli animali, soprattutto i gatti,non tollero i buonisti
Qualche giorno fa dalla stessa pagina partì questo status in risposta a Fiorella Mannoia. «La Mannoia definisce Libero “carta da culo”. Dato che lei canta col culo sarà a proprio agio leggendolo». L’aspra risposta nei confronti della cantautrice scatenò un certo putiferio ma non è mai stata smentita dalle colonne del noto giornale. Semplice. Perché in realtà il profilo Twitter è realmente gestito da Feltri. Infatti chi ha creato la pagina Facebook ha usato, non a caso, lo stesso pseudonimo del directeur. E copia i tweet che, noterete, non escono in simultanea sulla pagina social. Ci si chiede ora che farà Vittorio Feltri, quello originale. Si complimenterà con l’autore o l’avrà presa malissimo? Ah, a saperlo.