Volkswagen, cosa fare (e cosa rischi) se possiedi un diesel “truccato”
24/09/2015 di Redazione
Cosa devo fare se possiedo un’auto con motore diesel del gruppo Volkswagen, comprese Audi, Seat, Skoda e Porsche? È questo un’interrogativo che si pongono in questi giorni anche in Europa e in Italia migliaia di persone dopo lo scandalo che ha travolto la casa automobilistica tedesca, colpevole di aver truccato i test antinquinamento effettuati negli Stati Uniti con un software che riduceva le emissioni nocive durante i controlli.
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VOLKSWAGEN, COSA RISCHIA CHI HA UN DIESEL –
A fornire una riposta è un approfondimento del quotidiano La Stampa a firma Piero Bianco. Ebbene, i proprietari di una Volkswagen diesel non devono per ora far nulla e non corrono rischi di sanzioni:
Sarà eventualmente la Casa a “richiamare” la vettura per una modifica al software incriminato e al motore. Vw non ha finora comunicato quanti e quali sono in Italia i modelli sospetti con motore tipo EA 189, quello taroccato. Nel mondo sono 11 milioni, in Italia 1,5 i diesel venduti dalla Volkswagen. Di certo il problema non riguarda quelli antecedenti il 2009 e nemmeno i più recenti catalogati Euro 6 che col marchio Audi hanno cominciato ad arrivare sul mercato già nel 2011, prima di tutti gli altri.
Per conoscere invece se si guida un’auto Euro 6 è opportuno consultare il libretto o effettuare una ricerca sul web. Spiega ancora La Stampa:
Sul libretto è indicata la classe ecologica, però spesso soltanto con sigle difficili da decifrare. Meglio una ricerca online: basta inserire la targa sul sito ilportaledellautomobilista.it Tutti i nuovi modelli venduti nell’UE sono per legge Euro 6 dal settembre 2014 e dal gennaio 2016 dovranno essere adeguati nelle emissioni anche quelli lanciati sul mercato in precedenza.
Per quanto concerne invece gli eventuali indennizzi sarà responsabilità della Volkswagen. Ma bisognerà comunque attendere l’esito delle class action:
La Casa deve provvedere gratuitamente come avviene per i normali “richiami”. Non sono previsti indennizzi. Ma non è escluso che in futuro le associazioni dei consumatori promuovano una class action tipo le oltre 50 già avviate in Usa. Il Codacons ha annunciato azioni collettive e richieste di danni, se si riscontreranno anomalie anche in Italia.
VOLKSWAGEN, AD APRILE AVVERTITI I CLIENTI –
Per quanto riguarda il trucco della Volkswagen, a quanto pare, già lo scorso aprile, sentendo il fiato sul collo dell’agenzia californiana per il controllo dell’ambiente, la Volkswagen of America Inc. aveva inviato una lettera ai suoi clienti proprietari di vetture diesel Audi e Volkswagen per una generica «azione di richiamo per problemi di emissioni» dei gas di scarico. L’azienda invitava i proprietari delle vetture con i motori a rischio di non superare i test a portarle al rivenditore, dove sarebbe stato installato un nuovo software per assicurare che le emissioni dai tubi di scappamento venissero «ottimizzate per operare efficentemente».
La Volkswagen non avrebbe però chiarito che l’operazione veniva avviata solo per rispettare con un escamotage i severi standard delle autorità di controllo locali. L’agenzia californiana da mesi era perplessa in particolare sulle enormi differenze tra le emissioni registrate in laboratorio, quelle truccate, e quelle emerse invece nelle prove su strada, dove il programma che abbassa i livelli di emissioni di gas inquinanti non funzionava.
Il piano di Volswagen per ridurre l’emissioni con un software era stato progettato da tempo. I funzionari del Air Resources Board della California, e gli omologhi dell’EPA acconsentirono a dicembre del 2014 all’operazione di richiamo volontario delle auto diesel di Volkswagen con motore 2 litri prodotti tra il 2010 ed il 2014 per risolvere quello che al società tedesca sosteneva essere un innocente malfunzionamento tecnico e di facile soluzione.
(Foto di copertina da archivio Ansa. Credit: Robin Utrecht / ABACAPRESS.COM)