Yanis Varoufakis (ancora) contro il Corriere della Sera: «distorta una mia intervista»

Yanis Varoufakis all’attacco, ancora, del Corriere della Sera. Dopo l’incidente dello scorso 8 marzo con il quotidiano di via Solferino che titola sull’idea di un referendum sull’Euro da parte dell’ex ministro delle finanze di Atene, stavolta l’ex ministro delle Finanze di Atene attacca il quotidiano di via Solferino ritenendolo colpevole di aver distorto una sua intervista e di aver usato un titolo che svia dal contenuto della stessa.

 

YANIS VAROUFAKIS, IL PEZZO DEL CORRIERE DELLA SERA…

Il Corriere della Sera ha pubblicato sul sito un’intervista all’ex ministro delle finanze ellenico dal titolo

Crisi Grecia, Varoufakis: «Tsipras? Ha firmato la capitolazione
Io sono libero, ho perso i falsi amici»

E nell’intervista si annuncia come Varoufakis sia pronto ad una nuova sfida politica. Ad una domanda su un suo eventuale addio risponde così:

«Tutto il contrario. Presto ci sarà un annuncio ufficiale».

aggiungendo che l’esperienza al governo avrebbe svelato i falsi amici:

«Il vero amore e la vera amicizia sono sopravvissuti. I falsi evaporati»

Yanis Varoufakis viene anche descritto così dal Corriere della Sera:

I colleghi ministri lo evitavano anche al tavolo delle tartine, figurarsi oggi, come potenziale rivale del fronte del no.

Mentre parlando del risultato del Referendum, secondo il Corriere Varoufakis afferma:

«Il referendum ci ha dato il 62% di appoggio per cercare un accordo onesto, senza cedere. Così avevo letto io il voto. Tsipras l’ha capito diversamente».

…E LA RISPOSTA DELL’EX MINISTRO DELLE FINANZE GRECO

Abbiamo puntualizzato solo alcuni passaggi di quest’intervista. Intervista criticata da Yanis Varoufakis  che pubblica sul suo sito la trascrizione integrale, in inglese. E lancia un avvertimento ai lettori:

Attenti: il testo italiano è un riassunto delle mie risposte e, secondo me, offre una versione distorta delle mie risposte originali in inglese, incluso il titolo terribile, che potete leggere qui…

Yanis Varoufakis ha negato un suo prossimo ruolo elettorale in Grecia:

Non parteciperò a queste elezioni. La Syriza che ho servito non esiste più, lacerata dalla nostra capitolazione umiliante. Non volendo aderire al nuovo partito di sinistra che è emerso da questa divisione, rivolgo le mie attenzioni a ciò per cui deve essere trovata la soluzione: l’Europa

Il suo coinvolgimento è quindi legato ad un progetto di una nuova sinistra con Arnauld Montebourg:

Facciamo parte di una rete pan-europea dedicata alla democraticizzazione della zona Euro. Presto avrete un annuncio.

Capitolo governo. Vero che questi cinque mesi hanno dissipato i falsi amici, ma Yanis Varoufakis dice di averne trovati di nuovi:

Il vero amore e l’amicizia resistono a tutte le prove. Questi cinque mesi mi hanno dato più veri amici mentre le dimissioni hanno svelato quelli falsi.

Ed ha negato che le trattative siano state influenzate da giudizi negativi nei suoi confronti:

Le ostilità a cui sono andato incontro non sono state personali e non hanno niente a che fare con la mia immagine pubblica. Tutto è dovuto all’audacia del nostro governo nel dire No ad un programma fallace come quello della Troika. I miei colleghi a disagio con la mia popolarità? Dovete chiederlo a loro, non a me.

Relativamente al Referendum, Yanis Varoufakis puntualizza:

 

Il 62 per cento dei votanti, secondo la mia interpretazione, ci ha incaricato di trovare un accordo onorevole con l’Eurozona. Ma se la leadership europea non vuole trovare un accordo onorevole, allora facciamogli fare del loro peggio, basta non arrendersi. Invece ci siamo arresi…

YANIS VAROUFAKIS E LO SCONTRO SUL REFERENDUM EURO SI/EURO NO DELLO SCORSO MARZO

Non è la prima volta che Yanis Varoufkais critica il Corriere della Sera. Lo scorso 8 marzo il quotidiano di Via Solferino pubblicò un’intervista con l’esponente politico greco e nel titolo si parlò di un referendum per un’uscita dall’Euro. L’ex ministro e si definì “scioccato” da quello che riteneva essere un desiderata “del board editoriale”. Dopo aver spiegato al giornalista che l’Eurogruppo aveva approvato alcune riforme prodotte e che quindi era improbabile che l’Europa avrebbe detto no a tutto:

«il giornalista ha insistito ed io ho risposto che in quell’improbabile caso ci saremmo rivolti al popolo con un referendum o elezioni. Chi mi ha intervistato è un professionista perbene, ma probabilmente qualcuno nel board editoriale ha deciso che il ministro greco delle Finanze doveva aver chiesto un referendum sull’euro. E’ stato un giorno molto triste nella storia del giornalismo, ma non dovremmo dargli l’ossigeno della pubblicità che non merita»

Il governo di Atene puntualizzò così:

Il ministro delle Finanze greco Yanis Varoufakis intendeva “un referendum sulle misure” da adottare per uscire dalla crisi e non un referendum sull’euro.

mentre il Corriere della Sera rispose:

Ogni referendum indetto in Grecia come reazione a un no di Bruxelles sarebbe un referendum su euro sì/euro no. Qualsiasi nome gli si volesse dare. Lo sa il governo di Atene e lo sa il ministro Varoufakis.

(Photocredit copertina ANSA / MATTEO BAZZI)

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