TFF34 Yoga Hosers: Nazibratwurst assassini – Recensione

TFF34 YOGA HOSERS RECENSIONE

“Whatever happened to Fay Wray?” Cantava Frank-N-Further nel finale di Rocky Horror Picture Show. E lo stesso ci siamo chiesti per lungo tempo a proposito di Kevin Smith. Che fine aveva fatto il genio che ci ha regalato Clerks, ma anche quel gioiello incompreso di Chasing Amy e lo scorrettissimo Dogma? Forse ha semplicemente perso il treno giusto qualche anno fa, quando i Weinstein Bros credevano in lui e lui non ha ricambiato la fiducia, pensando di essere l’indipendente senza macchia nè paura. Quello cioè che è oggi, cosa che gli riesce piuttosto bene, riscoprendo anche una vena politica e sociale corrosiva che si era persa dietro a deliri di onnipotenza ingiustificati. Red State aveva già fatto vedere delle buone cose, Tusk ha segnato l’inizio di una trilogia di cui Yoga Hosiers è il secondo episodio e che si concluderà con l’annunciato Moose Jaws, sempre con protagonista le giovani commesse Millenials.

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TFF34 YOGA HOSERS TRAMA

Colleen e Colleen sono amiche per la pelle, vicine di casa, compagne di banco e dopo la scuola lavorano nel drugstore del padre di una di loro. Proprio nel loro negozio sta accadendo qualcosa di strano: una banda di nani assassini fatti di bratwurst sta uccidendo i clienti senza apparente ragione. Quando scopriranno la verità, The Colleens non crederanno ai loro occhi.

TFF34 YOGA HOSERS CAST

Per essere un film indipendente a basso budget, il cast di Yoga Hosers è di tutto rispetto. Merito di una delle Colleen. Infatti, se una è la figlia di Kevin, Harley Quinn Smith (e no, non è uno scherzo), l’altra è la signorina Lily-Rose Depp, che si è portata appresso la mamma Vanessa Paradis e il papà Johnny, nei panni di un irriconoscibile teorico del complotto grasso e con i bubboni, Guy Lapointe, personaggio che aveva esordito nel precedente Tusk e che è senza dubbio uno dei suoi ruoli migliori da molti anni a questa parte. In ordine sparso troviamo poi Adam Brody, uno dei reduci di The O.C., Haley Joel Haley Osment nei panni di un nazista canadese degli anni Trenta , la rediviva Natasha Lyonne e ovviamente loro, Jason Mewes e Kevin Smith. I panni cinematografici di Jay e Silent Bob li hanno dismessi da tempo, ma non potevano mancare.

TFF34 YOGA HOSERS RECENSIONE

Come si evince da quanto vi abbiamo raccontato fino adesso, Yoga Hosers è un film fuori dagli schemi, ma nella sua apparente confusione tratta temi importanti con un tempismo eccezionale. Smith parla della pericolosa deriva destrorsa degli Stati Uniti (mascherandoli da Canada), dell’alienazione delle nuove generazioni nei confronti dei social network e si toglie anche qualche sassolino nei confronti della critica che negli ultimi anni lo ha massacrato, non troppo a torto a dire il vero, ma decisamente esagerando e approfittando della sua condizione di assoluto indipendente. Yoga Hosiers è nella sua folle libertà un film convincente, divertente per chi ama una comicità sopra le righe, ma comunque intelligente, e la coppia di giovane protagoniste ė simpatica e ben assortita. C’è tutta la cultura pop possibile in Yoga Hosiers, dai fumetti (con immancabile cameo di Stan Lee) ai videogiochi, e tutte le altre cose con cui un re dei nerd come Smith si è nutrito per tutta la vita. E in fondo è stata una buona alimentazione.

 

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