Zoolander 2. Zoolander 2. Zoolander 2. Il mio mantra sin da quando ho scoperto di dover andare all’anteprima stampa per sostituire Boris Sollazzo, casualmente ammalatosi dopo che gli ho inoculato il virus zika mischiandolo al caffé, in combutta con i The Pills. Insomma, per me un sogno che diventa realtà: dopo 15 anni Zoolander 2 è tornato al cinema, Derek ci regala nuove avventure assieme a Hansel, che andrà un casino anche quest’anno considerato il livello di ormone delle donne al giorno d’oggi e al patto con il diavolo stretto dal sempre bravo Owen Wilson.
La recensione di Zoolander 2 è un chiodo fisso che ho avuto da quando ho saputo di doverlo vedere. Recensire il sequel di uno dei tuoi film preferiti mette sempre ansia, perché temi di doverne scrivere male e più in generale, come tutte le cose che hai amato, hai paura possa essere rovinato. Non è questo il caso di Zoolander 2, non a caso costruito espressamente sui desideri dei fan annuali di Derek per stessa ammissione di Ben Stiller, che questo film ha voluto dedicare innanzitutto a chi da anni affoga i propri dolori in un Orange Mocha Frappucino.
Anche nei camei si estrinseca la voglia di Stiller di ritrovare i vecchi fan di Derek in questo Zoolander 2 nato con l’intento di rendere felici loro prima di tutti: lo dimostra la presenza di Sting, ma anche la bellissima auto-citazione di Susan Sarandon e del suo Touch-A, Touch-A, Touch Me, che ti sorprende quando meno te lo aspetti regalandoti un sorriso dal sapore vintage. Guest star a parte, ancora una volta la grandezza di Zoolander è anche nei suoi caratteristi, su tutti un Will Ferrell che ormai è Mugatu, tanto che come lui stesso ha detto alla round table romana del 29 gennaio, il geniale pazzo stilista è anche frutto della sua improvvisazione (“E a volte fa paura persino a me”). In sostanza, Zoolander 2 mantiene le promesse e piacerà sia ai vecchi fan che ai nuovi, non a caso in fervente attesa alla premiere romana ma non solo. Insomma, questa recensione di Zoolander 2 che tanto mi aveva spaventata, per fortuna è stata semplicissima.
La trama di Zoolander 2: Antefatto: Justin Bieber muore. Trama: Derek Zoolander è diventato un “crostaceo” solitario ritiratosi a vita privata, dopo aver assistito alla morte della moglie sotto le macerie del Centro Derek Zoolander per bambini che non sanno leggere bene. Crollo di cui peraltro lo stesso Zoolander è accusato: avrebbe usato materiali da modellini per costruire il centro. Il figlio, Derek Junior, gli è stato tolto dai servizi sociali dato che alcuni giornalisti hanno ripreso varie scene di vita “quotidiana” dei due e l’amico Hansel si rifiuta di parlargli perché rimasto “sfigurato” nel crollo. Sarà il vecchio amico Billy Zane a spronare Derek a tornare in attività, accettando la proposta di lavoro di una bizzarra stilista sulla cresta dell’onda. Il lavoro è a Roma. Hansel intanto vive con la sua “orgia” (si, avete capito bene) in uno sperduto desertico angolo di Miami: lui e la sua orgia stanno ormai insieme da anni, ma Hansel non è ancora pronto per assumersi le sue responsabilità (sta per diventare pluripadre) e così anche lui segue Billy Zane e accetta la proposta della stilista russa Alexanya Atoz. Il primo incontro fra i due all’aeroporto di Roma non è dei migliori, ma ci vorrà poco a ritrovare la vecchia sintonia. Prende le mosse da qui Zoolander 2: Derek ritroverà il figlio – sovrappeso e intelligentissimo – che non vorrà avere nulla a che fare con lui. Nel frattempo una sexy poliziotta del fashion – Penelope Crux è in perenne stato di grazia – chiederà il suo aiuto per venire a capo degli assassini di popstar degli ultimi giorni. Molto brevemente: in una drammatica sequenza Mugatu evaderà dal carcere che lo rinchiude dopo i fatti di Zoolander 1, e sarà lotta contro il tempo per salvare Derek Junior da una nefasta profezia, che solo la Magnum di suo padre potrà sventare. Ah, sì Sting è il padre di Hansel!