I bus di Roma sono talmente un disastro che rischiano di non trovare sponsor

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Crolla la base d'asta. L’ad lancia l’allarme su Repubblica: «Pochi mezzi in giro, gli investitori si scoraggiano»

C’è un problemino non da poco in Atac, la società dei trasporti locali capitolina con un buco in bilancio da 1,4 miliardi
di euro e un concordato al vaglio del tribunale fallimentare. Nessuno si candida per la pubblicità sui suoi mezzi pubblici. Lo spazio – spiega oggi Repubblica – è molto interessante. Ci sono 2.607 bus, filobus e tram da reclamizzare per i prossimi 5 anni con una base d’asta di 20,5 milioni.



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ATAC SPONSOR CON ASTA RIBASSATA: I MOTIVI

Si crolla rispetto ai 29 milioni richiesti nel 2015. Tutta colpa del disastrato parco mezzi, il tracollo del sistema economico
di Roma e pure la lentezza del Campidoglio.
Già, perché Paolo Simioni, Presidente, ad e dg, manager di Treviso di nomina grillina, non le manda a dire anche ai 5 stelle. «Il contesto romano — scrive Simioni — disincentiva i grandi investitori nazionali e soprattutto internazionali». Anche perché – riporta il quotidiano – come si può investire senza il nuovo piano dei cartelloni pubblicitari che per ora resta solo su carta?
Così tra scioperi bianchi e autocombustioni la situazione è drammatica.
«L’effettiva disponibilità è ridotta da problemi di esercizio – spiega Simioni – con conseguente incertezza riguardo alla possibilità di realizzare campagne pubblicitarie nei termini concordati».
Per questo lo sconto. L’incubo di una gara deserta è reale. La francese Igp Decaux, attuale partner per gli spot su bus e tram, ha chiuso con Atac a fine settembre. Ora Atac non può restare senza introiti pubblicitari a lungo.